Crotone. Raccolta differenziata, oltre al “danno” la beffa: a rischio 2,2mln di finanziamenti

5 luglio 2019, 07:30 Imbichi

I fondi furono stanziati sul finire del 2017, e sarebbero dovuti servire per raggiungere i livelli ottimali di raccolta differenziata. Ma dopo mesi di annunci, c’è la possibilità di perdere i finanziamenti per non averli spesi in tempo, o il rischio – ben più concreto – di una frettolosa rimodulazione del progetto.


di Francesco Placco

Appena pochi giorni fa si è parlato dei tre anni di annunci, puntualmente disattesi, sull’avvio della raccolta differenziata porta a porta (LEGGI).

Tre anni che, a volerla dire tutta, si sommano ad altri sette anni di annunci: le prime indiscrezioni saltarono fuori nel 2009, mentre i primi comunicati reperibili online risalgono al 2010 (QUI).

Un lasso di tempo più che adeguato per avviare progetti complessi come questo, ma non a Crotone, dove nel tempo abbiamo pagato per un servizio mai avviato (LEGGI).

Non bastassero le bordate lanciate tanto dagli accoliti di questo giornale quanto da tutta la stampa locale, si profila un nuovo smacco: la Regione Calabria ha infatti minacciato il Comune di Crotone di revocare 2.2 milioni di finanziamenti.

Nonostante gli annunci, nulla è stato fatto per migliorare concretamente il sistema di raccolta e riciclo, e sicuramente non raggiungeremo l’obiettivo prefissato entro il 2020.

Questi soldi – precisamente parliamo di 2.195.405 euro (QUI) – fanno parte del Bando Raccolta Differenziata finanziato da fondi FESR, nato nel 2017 e rientrante nei POR 2014-2020.

L’obiettivo del bando era quello di finanziaregli 85 Comuni più popolosi della Calabria” in modo da “raggiungere almeno il 65% di raccolta differenziata” entro la fine del 2020. Percentuale che avremmo dovuto raggiungere già nel 2018 (LEGGI), ma che ad oggi è ancora ferma a poco più del 7%.

A peggiorare ulteriormente la situazione, ci sono le gare per l’acquisto di mezzi e strumenti, andate deserte: nessuno infatti ha partecipato ai bandi per “l'acquisto di 46 mezzi indispensabili ad avviare la raccolta differenziata a domicilio”, contribuendo ad allungare ulteriormente i tempi.

Una vicenda del tutto analoga a quella verificatasi nel 2015, quando sempre la Regione minacciò l’ente pitagorico di revocare un precedente finanziamento di circa un milione di euro. Minaccia che purtroppo si concretizzò con una decurtazione di circa 700 mila euro, sempre per il mancato avvio del porta a porta in via sperimentale.

Il rischio di perdere un ulteriore finanziamento è alto, e l’unica strada percorribile sembra un ridimensionamento del progetto. Ridimensionamento necessario per accelerare l’iter ed evitare la perdita di un terzo del finanziamento, ma che potrebbe ulteriormente allungare i tempi per i cittadini.

Cittadini che da tempo si aspettano un servizio che è già realtà anche nei grandi centri calabresi, ma ai quali, ad oggi, non restano altro che annunci e disservizi cronici (LEGGI).

Insomma, l’epopea della differenziata è tutt’altro che conclusa.