Bonifica, la “raccolta firme” non ci salverà: il volere popolare andava cercato per tempo

8 aprile 2024, 09:00 Imbichi
Fonte: Facebook

Eni Rewind ha individuato l'area per stoccare i rifiuti Tenorm e si appresta ad una nuova conferenza dei servizi nel mese di maggio. I lavori nell'ex area industriale dovrebbero partire a luglio, seguendo le prescrizioni del Pob 2. Il commissario straordinario minaccia di ricorrere all'esercito per far partire i lavori. Ed in questo scenario, si pensa - con colpevole ritardo - ad una nuova raccolta firme.


di Francesco Placco

In queste ore starebbe prendendo forma l'idea di una "petizione popolare", senza simboli di partito, per dimostrare ad Eni la posizione della cittadinanza crotonese sul "tombamento" dei rifiuti industriali provenienti dall'area di bonifica delle ex fabbriche. La decisione è stata annunciata a seguito dell'assemblea del Partito Democratico, che ha aperto anche alle altre forze politiche, in quanto ritiene "doveroso coinvolgere la cittadinanza crotonese su questa scelta".

L'intento è sicuramente nobile, ma quanto mai tardivo. Come spiegato dagli stessi esponenti di partito, viene chiesto il "rispetto da parte di Eni della conferenza dei servizi decisoria che aveva stabilito che i rifiuti della bonifica del Sin vadano portati fuori regione". In molti fanno riferimento a questo documento, prodotto dagli enti locali (Comune, Provincia e Regione) e consegnato all'Eni in occasione dell'apporvazione del famigerato Pob 2 (LEGGI).

Siamo tornati indietro nel tempo al 2019, quando il Piano Operativo di Bonifica venne approvato in pompa magna e tutti si affannavano a ripetere che i rifiuti sarebbero stati portati altrove. Una piccola bugia bianca, perché il Pob 2 - come al tempo aveva notato qualcuno (LEGGI) - faceva espresso riferimento al capping delle scorie, e dunque al tombamento in situ. In buona sostanza, gli enti locali hanno accettato il piano proposto da Eni, a patto che questa si impegnasse a valutare soluzioni alternative.

Di fatti, la modifica del Pob 2 è stato uno dei cavalli di battaglia dell'attuale sindaco (QUI), che parlava di veleni tombati per decreto (QUI), sfociato poi nel ricorso al TAR dopo una raccolta firme (QUI). Eni Rewind avrebbe poi valutato le varianti al progetto (QUI), arrivando però alla conclusione che le scorie non si possono spostare, anche perché non ci sono discariche adatte per accoglierle (LEGGI). Saranno dunque trasferite in una discarica vicina alla città (Columbra o Farina, essendo tramontata l'ipotesi Giammiglione) oppure sepolte - come previsto inizialmente nel Pob 2 - in un'area dell'ex Pertusola Sud.

C'è però il vincolo del Provvedimento Autorizzativo Unico Regionale, proprio quel documento approvato dagli enti locali che impone il veto all’utilizzo di discariche in Calabria per lo stoccaggio di queste scorie. Appena qualche giorno fà - precisamente il 22 marzo 2024 - Eni Rewind ha messo nuovamente nero su bianco che "la prescrizione n. 4 del parere della STV parte integrante del PAUR dovrà necessariamente essere riesaminata nell’ambito del procedimento regionale, stante l’autonomia delle autorizzazioni settoriali degli impianti e delle attrezzature funzionali alle attività di bonifica".

Sempre Eni Rewind ha annunciato una nuova conferenza dei servizi, che si svolgerà il prossimo 3 maggio presso il Ministero dell'Ambiente, e riguardante il "Progetto Operativo di Bonifica. Fase 2 per PAUR. Aggiornamento Allegato 3 - Piano di Gestione Rifiuti". Sostanzialmente, il cane a sei zampe ha già individuato l'area per lo stoccaggio del Tenorm, e prevede l'inizio dei lavori entro luglio. Ed in caso di continuo ostruzionismo da parte degli enti locali, c'è il commissario straordinario pronto con l'esercito (LEGGI), che evidentemente sposa i tempi dell'Eni quando parla di un inizio dei lavori entro cinque mesi (LEGGI).

Oggi è difficile sostenere che una nuova raccolta firme possa modificare le cose. Tra continue divisioni ed ostruzionismi, la politica locale riuscì a dividersi anche su un tema fondamentale come quello della bonifica, ed il risultato è quello al quale assistiamo oggi: ognuno va in ordine sparso, agitando lo spauracchio del tombamento quando fa comodo. Ma dal 2019 ad oggi l'interesse per la questione è stato pressochè nullo, vincolato a qualche comunicato stampa e qualche "presa di posizione" fine a se stessa.