Bonifica Sin. Meetup: Crotone bomba ecologica, Pob 2 non è soluzione di buon senso

Crotone Infrastrutture

Non è una “una soluzione di buon senso” e più volte è stato chiesto “con forza di rimodulare la fase 2 del Pob e di procedere ad una bonifica integrale, come è già avvenuto e come hanno ottenuto altrove”.

Con queste parole il Meetup Crotone in Movimento, interviene sulla alla bonifica dell’area industriale di Crotone, prendendo le distanze dalla decisione, formalizzata con il decreto a firma del Ministro Costa, che riguarda l’approvazione definitiva del Pob fase 2 (QUI) e che include un capping nella zona più inquinata del SIN, ovvero l’ex Pertusola Sud.

“Realizzando il capping sul sito – sostengono gli attivisti - si sottrae alla fruibilità un’ampia porzione del SIN, che rimarrà priva di destinazione d’uso”.

Il Meetup sottolinea inoltre che nella conferenza dei servizi “questo territorio è stato rappresentato dall’Assessore regionale all’Ambiente Antonella Rizzo e dal sig. Ugo Pugliese, nella doppia veste di Presidente della Provincia di Crotone e Sindaco del Comune di Crotone, ma malgrado ciò - sbotta - alla fine non sono state fatte delle scelte opportune e di buon senso, rivolte ad un completo sviluppo dell’area, ed ancor di più incomprensibili visto che proprio in questa seconda fase del Pob sono stati stanziati molti soldi per l’espletamento delle gare d’appalto. Non si comprendono ancora le ragioni di una scelta del genere, ma forse si scopriranno col tempo”.

La bonifica del SIN, per espressa previsione normativa ed a seguito di sentenza, è a totale carico di Syndial Eni, trovando applicazione il principio comunitario del “chi inquina paga”. “Principio – sostengono ancora i grillini - inteso come massima realizzazione di un valore, quello della tutela dell’ambiente, e che dovrebbe trovare cittadinanza anche in Calabria e a Crotone, a meno che quest’ultima non si voglia espungerla dal contesto europeo”.

Il “Chi inquina paga” significa che una società che provoca un danno ambientale ne debba essere responsabile “e – proseguono gli attivisti - deve farsi carico di intraprendere le necessarie azioni di prevenzione e riparazione e di sostenere tutti i costi relativi. Probabilmente, per quanto riguarda il nostro territorio, forse qualcuno avrà delle motivazioni recondite per pensarla diversamente.”

Dal Meetup pitagorico si dicono pertanto “delusi politicamente, poiché non si comprendono neppure i motivi per i quali il Generale Vadalà, persona di indiscussa moralità, con grande senso etico e di responsabilità, e di rispetto delle regole e delle istituzioni, che avrebbe potuto svolgere un ruolo di garanzia a difesa del territorio, non abbia potuto partecipare in conferenza dei servizi, a causa della mancata formalizzazione, in tempo utile, della sua nomina ufficiale, fatta tramite decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro Costa (che si ribadisce è in quota M5S, non trattandosi di un tecnico)”.

Così come ai grillini “appare strano che il Ministro Costa, del M5S, possa in qualche modo dare l’impressione di aver preso in giro la Senatrice Margherita Corrado. Nessuna accusa personale - a parere del questo Meetup - può essere mossa alle due portavoce del MoVimento 5 Stelle in Parlamento. L’Onorevole le Elisabetta Barbuto ha persino presentato un’interrogazione parlamentare a risposta scritta nei confronti del Ministro Costa e del Presidente Conte”.

“Dispiace constatare - proseguono - che i crotonesi non siano presi minimamente in considerazione: almeno questa è l’impressione che è emersa” aggiungendo che “bisogna prendere atto che a Crotone si vive su una bomba ecologica, senza sottacere che qui sempre più persone muoiono di tumore”.

Per il Meetup la situazione ambientale a Crotone “è seria, e si riverbera e si incastra in una spirale, in un circuito che intrappola e comprende tante altre situazioni e settori delicati, come quello dei rifiuti. Stranamente, col tempo, le cose qui peggiorano invece di migliorare”.

Per questo gli attivisti di auspicano che ci sia “finalmente e definitivamente” una presa di coscienza da parte “di certe istituzioni apicali e che si facciano scelte di buon senso per il territorio di Crotone”.