Scuola. Continua la protesta di studenti e docenti, venerdì sciopero in tutta la regione
Venerdì prossimo, 13 novembre, approfittando dello sciopero della Scuola indetto da Unicobas, Cobas, Anief e Cub, gli “Insegnanti calabresi-PSP Partigiani della Scuola Pubblica” e altre sigle aderenti (Illumin’Italia, Coordinamento scuole VT e Latina, Associazione Populus di Foggia, Partigiani della Scuola Pubblica Bologna), in più province d’Italia, presenteranno un documento di sfiducia alla legge di Riforma della scuola.
Per la Calabria parteciperanno rappresentanti di tutte e cinque le provincie della regione (Catanzaro, Cosenza, Crotone, Vibo e Reggio).
A Catanzaro il corteo studentesco partirà alle 9 da Piazza Matteotti, attraverserà il corso Mazzini e giungerà in Piazza Prefettura. Nella città di Lamezia partirà sempre alle 9 dalla Scuola Magistrale e percorrerà il centro cittadino fino al Corso Numistrano. A Reggio Calabria partirà da Piazza De Nava fino ad arrivare al Teatro Cilea. A Cosenza (partenza ore 9) da Piazza Loreto fino al Piazzale del Comune ed a Crotone ci terrà un sit in dei docenti in Via Palatucci.
Delegazioni di studenti e docenti si staccheranno poi dai manifestanti per raggiungere i palazzi di Governo dove consegneranno un documento ai Prefetti nel quale si rivendicano alcuni principi, a partire da una scuola libera e plurale, solidale e uguale; pubblica, statale e costituzionale.
LE RICHIESTE DI DOCENTI E STUDENTI
Tra le richieste avanzate quelle che la scuola abbia dei curricoli dotati di numero di ore sufficiente ad ampliare gli spazi di dibattito e di approfondimento in aula; che consenta il recupero dei soggetti svantaggiati e l’utilizzo della dotazione tecnologica dovuta ai Por Fesr, nel rispetto della sentenza del TAR del Lazio del 2013; che favorisca l’inclusione dei soggetti svantaggiati abbattendo il tasso di dispersione scolastica grazie anche alla riduzione del numero di alunni per classe e al mantenimento della figura del docente di sostegno alla didattica in aula; che fornisca a tutti pari opportunità formative e giusto riconoscimento ad inclinazioni e merito.
Inoltre, si chiede che la scuola conceda, anche nelle ore pomeridiane, spazi autogestiti agli studenti per praticare attività di tutoraggio scolastico sia tra pari sia con i docenti, approfondimenti, ricerche, dibattiti, discussioni, abituando i giovani fin dalla tenera età all’esercizio della cittadinanza vigile e attiva; che recluti i docenti secondo principi ispirati a trasparenza ed equità, e a questi principi e alla collegialità è affidata altresì la sua conduzione nella pianificazione dell'Offerta formativa.
La scuola invocata dagli alunni e prof di tutta Italia, dunque, “confligge apertamente con il dettato della legge 107/2015, di cui essi chiedono la sostituzione immediata negli aspetti che non riguardano il DEF, ritenendola un testo inemendabile essendo in contrasto palese con il dettato Costituzionale ed incompatibile con buona parte della legislazione vigente” affermano gli organizzatori dell’evento.