Niente scuola per i bimbi di Careri, scatta la protesta dei genitori
Careri non ha le sue scuole per l'infanzia e elementare e le ragioni di quella che viene definita come una “grave carenza, avvertita dalla popolazione come una ingiustizia”, troverebbero fondamento in un errore materiale e da ritardi negli interventi per una soluzione, “dovuti a inspiegabile rimpallo di responsabilità” e sta penalizzando trentacinque bambini.
La denuncia arriva da un gruppo di Genitori di Careri Centro, nel reggino, che rivendicano il diritto all'istruzione dei propri figli e per questo si sono riuniti nel Comitato “Salviamo La Scuola” che, dal 17 settembre, sta attuando una protesta pacifica, rivendicando la necessita di riaprire la primaria e dell’infanzia del comune.
L'intero Careri – viene ribadito dai genitori - autotassandosi è disposto a percorrere ogni via legale per tutelare i diritti dei bambini.
“La disavventura della scuola di Careri – spiegano dal Comitato - trova il suo inizio nella delibera n. 56 del 04.12.2017 con la quale il consiglio della città Metropolitana di Reggio Calabria, decise di non mantenere in essere la scuola primaria di Careri (Cod. RCEE81508X) e la Scuola per l’Infanzia Natile Superiore (Cod. RCAA81507N)”.
Successivamente a questo evento, la giunta comunale, con una delibera del 31 gennaio scorso, evidenziò chiaramente la volontà di richiedere la riapertura della sezione dell'infanzia (ex Materna) e della primaria (ex elementare) di Careri Centro facendo presente che la cittadina è un comune montano e che le conseguenze negative per la popolazione coinvolta sarebbero gravi.
Il consiglio dell’Istituto Comprensivo Emanuele Terrana di Ardore Marina, preso atto delle richieste avanzate dal Comune e dai genitori aveva approvato all’unanimità, il 16 aprile, la delibera con ad oggetto la “Organizzazione del servizio scolastico per l’anno 2018/2019 nel Comune di Careri per effetto del Piano di ridimensionamento” con cui si esprimeva parere favorevole alla riapertura della scuola di Careri, investendo il Comune degli adempimenti necessari alla revoca del provvedimento.
“Successivamente alla delibera” proseguono i genitori “la giunta … prendeva atto della deliberazione del Consiglio d’Istituto Comprensivo “E. Terrana” … e chiedeva alla Regione Calabria, alla Città Metropolitana di Reggio Calabria e all’Ufficio Scolastico Regionale Calabria Ambito Territoriale, la revoca del provvedimento di soppressione della Scuola di Careri per l’anno scolastico 2018/2019”.
Il consiglio della Città Metropolitana, con un’altra delibera datata 25 maggio, ritenendo fondate le argomentazioni addotte dal Comune e dall’Istituto Scolastico, aveva riconosciuto la necessità di ripristinare l’istituto, motivando con le seguenti parole: “in deroga al parametro minimo, in funzione di salvaguardare le scuole primarie e dell'infanzia dei piccoli Comuni disagiati, come strumento al mantenimento di veri presidi di legalità ed allo sviluppo dei servizi scolastici nel territorio, di contrasto all'abbandono di queste aree e quindi come strumento di democrazia e tenuta sociale”.
Dunque, a maggio i tre attori principali del territorio (Comune di Careri, Istituto Scolastico di Ardore, Città Metropolitana di Reggio Calabria) sarebbero stati tutti concordi nell’approvare e deliberare la necessaria riapertura della Scuola.
“Di questa volontà, però – sbottano dal Comitato - nel successivo provvedimento della Regione Calabria - D.G.R. n. 341 del 30/07/2018 – non risulta alcun riferimento e la stessa Regione procede, così, ad approvare l’Integrazione DGR n. 15/2018 recante Piano della rete scolastica e della programmazione dell’offerta formativa della Regione Calabria – a.s. 2018/2019 senza la correzione richiesta (ossia la ricostituzione “formale” della Scuola di Careri)”.
L’epilogo della vicenda è il Decreto del Dirigente Vicario di “Integrazione del Piano di dimensionamento della rete scolastica con effetto dal 01/09/2019” del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria, “che – spiegano ancora i genitori - limitandosi a prendere atto di quanto richiesto dalla Regione Calabria con la citata ultima ha tralasciato di affrontare (in conformità al contenuto dell’ultimo provvedimento dalla Regione Calabria) la questione del Comune di Careri e della sua scuola (delibera del 07.08.2018 BURC 20/08/2018)”.
Da ultimo, a seguito della protesta attuata dal Comitato dei genitori dei bambini, il Prefetto di Reggio Calabria, il 20 settembre scorso, aveva convocato un tavolo tecnico per la soluzione del problema ed a cui avevano partecipato tutte le autorità rappresentanti delle amministrazioni interessate.
Tutti avevano assunto degli impegni, con tanto di verbale: l’amministrazione Comunale per parte sua a trovare un mezzo idoneo che, nelle more, trasportasse i bambini presso un istituto alternativo; la Preside dell’Istituto E. Terrana a compiere tutti gli atti necessari alla riapertura dei plessi qualora ricevesse una apposita delibera della Giunta Regionale.
Il comitato dei genitori “Salviamo la scuola”, fa sapere dunque che vigilerà sul rispetto degli impegni presi in Prefettura, procedendo comunque con le azioni legali già intraprese; qualora disattesi si riserva di procedere con ogni forma di protesta legale in tutte le sedi competenti.