Scuole chiuse a Careri, i genitori proseguono con la protesta
Il comitato spontaneo dei genitori dei 35 bambini di Careri si sente defraudato “del diritto all’istruzione” da parte di “chi dietro a una scrivania non va oltre il suo naso”. Il comitato è nato dopo che non sarebbe stato concesso ai figli che frequentano le scuole, a seguito della mancata apertura delle scuola materna ed elementare della cittadina.
Dopo giorni di protesta e dopo aver ascoltato promesse il comitato può “asserire di aver sostenuto in ogni sede competente (Comune di Careri, Istituto Comprensivo Ardore, Città Metropolitana di Reggio Calabria, Regione Calabria, Prefettura di Reggio Calabria) che - non abbiamo interesse a compiere la caccia alle streghe, a noi chi ha sbagliato non interessa".
"Noi - viene aggiunto - abbiamo fornito l’escamotage per permettere a chi può farlo di rivedere la sua determinazione ma di certo non possiamo sanare la latitanza di alcuno e l’incompetenza di altri. Riteniamo che chi può fare non fa, tutto sulla pelle dei bambini.
Il comitato dei genitori dichiara che da lunedì ricomincerà lo “sciopero generale” che facendosi portatore di legalità e trasparenza, ha rispettato tutti gli impegni presi, persino l’indicazione data dal “Garante per i diritti dell’infanzia” che raccomandava la frequenza, nelle more, di una scuola distante ben oltre 11 chilometri da Careri, affrontando strade a dir poco indegne di un paese civile.