Gallo: nota su povertà, suicidi e reti clientelari

Calabria Attualità

"L’inaugurazione della nuova sede della Regione Calabria, costituita per come si legge sulla stampa da quattordici edifici per 2.141 persone (ma pare potrebbero ospitarne 5.500), stimola una riflessione sull’insieme dei dipendenti pubblici esistenti in Calabria e nell’intero Paese e sulla effettiva utilità e competenza di tutti gli assunti". E' quanto scrive Vincenzo Gallo.

"Non è certo il caso - continua la nota - di generalizzare, ma prima delle ultime elezioni regionali in Calabria, mentre la crisi falcidiava il numero dei dipendenti privati e dei lavoratori autonomi, anche con un aumento dei suicidi, la stampa ha diffuso la notizia che sono state assunte 700 persone da una sola società in house della Regione.

Non è stato approvato un reddito minimo per le persone più povere e in difficoltà, come è avvenuto in quasi tutti i paesi europei, ma negli ultimi decenni è stato però garantito di fatto un vitalizio a molte persone privilegiate, assunte a volte senza concorso tramite reti clientelari.

Ciò mentre continuano a morire di freddo persone costrette a dormire all’aperto, le mense della Caritas aumentano i loro utenti, crescono i pignoramenti e molte persone sono costrette ad emigrare per trovare lavoro.

Queste politiche hanno favorito la formazione di una classe dirigente che in molti casi deve il suo successo alla possibilità di controllare e gestire discrezionalmente la spesa pubblica.

Vedere in TV che alcuni dipendenti sia al nord e sia al sud, timbrano il cartellino e non vanno poi nemmeno a lavorare, leggere che opere pubbliche appena inaugurate crollano o che fondi pubblici non si riescono a spendere, è un’ulteriore provocazione.

Mi chiedo quale futuro ci potrà essere per i giovani in questa situazione e per quanto tempo ancora il Paese potrà reggere un enorme debito pubblico, che negli ultimi anni è cresciuto anziché diminuire, nonostante le politiche di austerità".