Consiglio Comunale sulla Bonifica. Il sindaco Pugliese: protagonisti i cittadini
E' iniziato il Consiglio Comunale sulla Bonifica delle ex aree industriali di Crotone presieduto dal presidente Serafino Mauro con l'informativa del sindaco Ugo Pugliese: “Signor presidente del consiglio, Signori consiglieri comunali, Cari concittadini. Oggi, questo Consiglio è dedicato, prevalentemente, a discutere e confrontarsi sul tema della Bonifica. Lo fa sulla base di una informativa che mi pregio di offrire a questo Consiglio e a tutti i cittadini di Crotone.
Abbiamo voluto fortemente dare ampia diffusione a questa importante circostanza: per questo non ci siamo limitati ad una ordinaria convocazione di questo consiglio ma abbiamo attivato una serie di iniziative comunicative per consentire la più ampia partecipazione della città. Lo abbiamo fatto perché consideriamo e riteniamo questo tema, ovvero la realizzazione della bonifica delle ex aree industriali e delle due discariche a mare un punto di svolta nella storia della nostra città. Lo abbiamo fatto perché siamo intimamente convinti che questo problema, da lunghi e troppi anni, ha influenzato nel profondo tutti gli aspetti della vita della nostra comunità.
D’altra parte, lo stile che abbiamo assunto e voluto, sin dall’inizio di questa consiliatura, è sempre stato quello di coinvolgere e rendere protagonisti i cittadini sull’attività e sull’impegno che questa amministrazione ha messo in campo sui grandi temi, che da lungo tempo impediscono la rinascita e che, invece, se affrontati e risolti, possono creare nuove prospettive per un qualificato processo di crescita e di sviluppo.
Siamo da sempre convinti che senza una piena, attiva e responsabile partecipazione dei cittadini, Crotone non potrà risorgere e non potrà recuperare il tempo perduto, come noi vogliamo e tutti desideriamo. Tutti sanno, che è quasi un ventennio che si discute e si confligge sul tema della bonifica, dei veleni e delle scorie che sono state prodotte da un lungo processo di industrializzazione, che ha riguardato per quasi un secolo questo nostro territorio.
Quante campagne elettorali si sono svolte su questo tema. Quante parole e quanti annunci siamo stati costretti ad ascoltare in questi lunghi vent’anni, che hanno impegnato e coinvolto un’intera generazione. Ed ogni volta si è usato il meccanismo del punto e a capo. Punto e a capo, senza che si concludesse alcunché. I danni prodotti, in tutto questo periodo, non sono stati soltanto di natura ambientale, economica e sanitaria, ma abbiamo avuto anche gravi danni e rilevanti conseguenze sulla stessa struttura sociale e culturale della città.
E così facendo, in tutti questi anni i veleni sono rimasti lì, dove ancora oggi sono, immobili e dannosi, e hanno impedito che si avviasse un processo di bonifica e di proficuo riutilizzo di quelle aree per nuove attività e nuove infrastrutture a sostegno e a supporto dello sviluppo della nostra città e del nostro sistema territoriale provinciale. Sin dal primo giorno in cui ho assunto la guida della città, insieme a tutta la mia squadra, siamo stati convinti e consapevoli che la prima sfida, la più importante, da affrontare con coraggio, con determinazione e con modalità diverse e più incisive rispetto al passato, sarebbe stata quella della bonifica.
Grazie a questo lavoro e a questo impegno, ora, siamo dunque, giunti ad un nuovo inizio. Siamo, dunque, entrati in una nuova fase, che non dovrà e non potrà essere inconcludente come il ventennio che abbiamo vissuto e concluso. Definitivamente concluso. Abbiamo cominciato un nuovo percorso con un nuovo approccio, non più basato solo sulla contrapposizione, fine a sé stessa, che come è facile constatare non ha prodotto alcuno risultato e nemmeno alcun beneficio per la nostra comunità, e nel frattempo “il morto ce lo siamo tenuti in casa”.
Nella nostra azione, abbiamo tenuto conto e lo abbiamo assunto come un paradigma, l’esemplare sentenza del tribunale di Milano dell’anno 2012, che non ha riguardato semplicemente un risarcimento di un danno ambientale ma ha condannato l’Eni a realizzare la bonifica senza procurare ulteriori danni futuri. Sentenza abbondantemente trascurata nel corso degli anni e che invece costituisce un punto di ripartenza inalienabile per la realizzazione della stessa bonifica.
La principale e genuina interprete di tale impostazione contenuta nella sentenza, è stata la dottoressa Elisabetta Belli, che ha saputo esercitare con intelligenza la sua funzione di facilitatrice delle attività di bonifica. Sia chiaro a tutti, in particolar modo a Syndial e a Eni, che alla città di Crotone e per la città di Crotone bisogna fare e dare quello che gli spetta e che gli è dovuto, e anche in più.
Non molleremo di un millimetro sulla bonifica, sulla sua qualità, sulla sua efficacia e sulla sua completezza, e saremo vigili, attenti, incisivi e determinati anche sui temi e sugli obiettivi che riguardano i processi di sviluppo, di crescita e di rinascita economica e sociale della città, temi ai quali l’Eni dovrà dare un significativo contributo e apporto per la storia e per l’importanza della città di Crotone. Ed ora veniamo ad alcuni aspetti di merito, ovvero alle parti più essenziali, che riguardano l’attività di bonifica che bisognerà realizzare, e alle procedure che sono state svolte in questi mesi per pervenire ad una ipotesi risolutiva.
In primo luogo, e fin da primi giorni del mio insediamento, abbiamo voluto sollevare il problema e imposto un percorso che si è sviluppato, senza pause e senza sosta in tutti questi mesi. Non voglio fare la cronistoria minuto per minuto, ma voglio solo sottolineare i passaggi più significativi: abbiamo trovato le bocce ferme e con pazienza ed infaticabile dedizione abbiamo obbligato tutti i soggetti coinvolti a riprendere il confronto con il preciso obiettivo di pervenire ad una rapida conclusione.
Qui a Crotone, nella città di Crotone, nella sede dell’istituzione comunale, e non più altrove, con Syndial, con la Regione Calabria e con la commissaria Elisabetta Belli, nominata dal ministero dell’Ambiente per facilitare la realizzazione della bonifica e per la gestione del risarcimento del danno ambientale deciso dal tribunale di Milano, si sono svolti numerosi incontri e confronti. Incontri che hanno prodotto una ipotesi di bonifica da portare a definizione nel tavolo nazionale presso lo stesso ministero dell’Ambiente, titolare dell’area SIN.
Come tutti sanno, ci siamo trovati difronte ad una prima ipotesi di bonifica, già presentata da Syndial, durante la campagna elettorale e che avrebbe dovuto essere sottoscritta in Prefettura, proprio nei giorni precedenti al voto dei cittadini, ipotesi tramontata e ripresa successivamente ad ottobre. Un’ipotesi che prevedeva la cosiddetta “tombatura” dei rifiuti in situ, che altro non era che una vera e propria discarica, le famose collinette, che con una evocazione mendace richiamava la passeggiata degli innamorati. Un’ipotesi che sarebbe stata sottoscritta non più a Crotone, ma lontano da Crotone, sopra Crotone e soprattutto senza Crotone. Un atto che questa città e questa amministrazione non ha voluto e potuto accettare.
Un’ipotesi, quella delle collinette, che non ci ha mai realmente convinto e su cui abbiamo voluto aprire il confronto qui a Crotone, nella sede naturale, senza mai alzare i toni della polemica, con animo e spirito costruttivo, ma anche con fermezza e convinzione. Questa posizione, che ha convinto tutti a partire dalla dottoressa Belli, dalla Provincia, da Arpacal e Ispra, e poi anche dalla Regione, ha portato Syndial a dover proporre una seconda e diversa, anzi alternativa ipotesi, giunta a fine marzo e discussa nella conferenza dei servizi del 27 aprile scorso, convocata al ministero dell’Ambiente.
In questa circostanza Syndial ha proposto uno studio di fattibilità che prevede: che tutti i veleni e i rifiuti, concentrati nelle due discariche a mare e quelli all’interno del sito industriali saranno smaltiti in discarica, dunque non più nel sito, ma altrove e soprattutto fuori dalle mura di cinta della città. Si tratta di una quantità di rifiuti nocivi e pericolosi che vanno dai seicento mila al milione di metri cubi, e non si tratterà solo di eliminare la arcinota “passeggiata degli innamorati”, ma quant’altro è depositato e accumulato al di sotto del livello stradale; ed inoltre l’attività di bonifica dovrà anche riguardare l’intera area fronte mare.
Mentre nell’area ex Pertusola ed in una larga fetta dell’area ex Montedison verrà realizzata una bonifica differenziata in relazione alla caratterizzazione delle stesse aree, che rileverà i livelli e il grado di inquinamento attuali, e di conseguenza si individueranno le tecniche più idonee e si progetteranno gli interventi specifici di realizzazione della bonifica, che dovranno, comunque, corrispondere agli obiettivi di salvaguardia e messa in sicurezza del sito e di tutela della salute dei cittadini.
Non è mancata da parte nostra l’accortezza e la premura di inserire nella discussione e nel confronto il criterio e il meccanismo della “dinamicità” nella stesura del piano e soprattutto nello svolgimento dell’attività di bonifica, per consentire di introdurre necessari ed eventuali correttivi, anche in corso d’opera, in modo tale da assicurare il raggiungimento dell’obiettivo che abbiamo perseguito in questi mesi, interpretando il desiderio dei cittadini: una bonifica efficace per permettere alla città di liberarsi, finalmente, di un vero e proprio macigno che i crotonesi hanno da troppo tempo sullo stomaco.
Questo criterio di dinamicità, lasciatemelo dire con semplicità, con una espressione poco tecnica, ma con una immagine esplicativa, assomiglia tanto all’abilità di un chirurgo che, se, in sala operatoria, durante un intervento, si accorge di un male ulteriore, interviene con prontezza, responsabilità ed efficacia, e non lo trascura, o peggio ancora, fa finta di non vederlo.
Questa è la nostra clausola di garanzia, che deve rassicurare tutti i crotonesi affinché questa volta si faccia sul serio, si faccia per davvero e si faccia fino in fondo, perché torno a ripetere, ad alta voce, che va posto la parola fine ad un problema che da troppo lungo, tempo, ha rappresentato un vero e proprio “tumore” nel corpo della nostra città, una vera e propria “barriera architettonica” alla rinascita della nostra Crotone.
La Conferenza di Servizio del 27 aprile scorso, tenutasi a Roma, si è conclusa con una sostanziale intesa tra tutti i soggetti interessati e seduti al tavolo, cominciando dal Ministero, passando dalla Regione, fino a giungere alla Provincia e al Comune, senza dimenticare la commissaria Belli e le strutture tecniche, Arpacal e Ispra e naturalmente la stessa Syndial.
A Syndial, a cui compete il compito di effettuare la bonifica, è stato affidato, come è previsto dalla normativa vigente in materia ambientale, l’incarico di presentare, entro l’estate, il cosiddetto POB, il piano operativo di bonifica. Piano in cui verranno dettagliati interventi, procedure, modalità e tempi. Piano che sarà sottoposto ad una accurata verifica per garantire contenuti e coerenza con gli obiettivi convenuti nel confronto del 27 aprile.
Ovviamente, seguiremo con accortezza e scrupolo, questa fase conclusiva, e lo faremo, insieme e alla luce del sole, come sempre, supportati da ogni competenza tecnica, organizzativa e scientifica, e torneremo ad informare e discutere con gli organi istituzionali e con l’intera città. Per quanto riguarda i costi che l’Eni dovrà affrontare, si possono presumere che ammonteranno ad alcune centinaia di milioni di euro. Questa circostanza, e queste significative risorse che dovranno essere impiegate per la bonifica, non potranno interessare e coinvolgere solo imprese e maestranze esterne alla città e alla provincia di Crotone.
Quest’insieme di attività dovranno costituire anche un’occasione preziosa ed importante, non solo perché dovranno riparare i danni provocati dal lungo processo di industrializzazione, ma dovranno costituire un’opportunità di crescita delle competenze professionali, tecniche, progettuali e scientifiche della città, ma soprattutto non si dovrà e non si potrà fare a meno del coinvolgimento delle nostre imprese e dei nostri lavoratori.
Imprese e lavoratori naturalmente dotati delle necessarie competenze per partecipare a questa importante e storica attività di bonifica del nostro territorio. È questo, un desiderio non solo del sottoscritto e di tutta l’amministrazione comunale, ma sta particolarmente a cuore a voi tutti, ai cittadini e alle rappresentanze del mondo del lavoro e delle imprese. Se così non fosse e dovessimo incontrare inspiegabili resistenze a queste esigenze, sarebbe questo per noi un fatto grave, incomprensibile, inaccettabile ed insopportabile.
E con tutta la forza che ci deriva dal forte desiderio dei crotonesi di cogliere questa occasione come una circostanza nella quale si deve anche avviare un processo di crescita dell’occupazione e di rafforzamento del sistema imprenditoriale locale, deve essere chiaro a tutti che se così non fosse, non staremo silenti e con le braccia conserte, ma attiveremo ogni iniziativa istituzionale, politica e sociale per soddisfare e sostenere questa sacrosanta necessità. Ora, tocca anche a Sasol, con la quale dobbiamo fare i conti, perché ha cercato in tutti i modi di sfuggire alle sue responsabilità, con una vendita “far locca” dei suoi impianti e con il proposito di raggiro nei confronti dei lavoratori e della città di Crotone.
Ma questa è una storia che dobbiamo ancora scrivere, e alla quale ci dedicheremo, con lo stesso impegno, nelle prossime settimane. Cari consiglieri, cari concittadini, mi avvio rapidamente alla conclusione, non risparmiandomi di fare alcune brevissime considerazioni. Questo primo risultato è stato ottenuto non solo perché abbiamo corretto una impostazione che, come i fatti dimostrano, in questi lunghi anni, era vocata alla inconcludenza, ma, soprattutto, abbiamo saputo fare squadra con tutti gli attori protagonisti della funzione di rappresentanza degli interessi di questa città.
Ognuno per la propria parte ed in piena sinergia, ha concorso, apportando la propria importanza, il proprio contributo ed il proprio valore di rappresentatività, rafforzando e sostenendo l’attività dell’amministrazione comunale, che senza questa partecipazione ed impegno sarebbe stata, ancora una volta, debole e gracile e per questo insufficiente ad affrontare in modo risolutivo una tematica di così straordinario valore, complessità e interesse.
In particolar modo, abbiamo saputo costruire una rete strategica di “alleanze” con tutti i livelli istituzionali presenti sul territorio, a partire dalla Provincia, alla Procura, alla Prefettura e con la stessa Regione Calabria.In questo senso, la debolezza di un tempo si è trasformata nella forza di oggi. Una forza ed una alleanza che si sono costruite sulla ormai ineludibile necessità di realizzare la bonifica, di farla bene, e di realizzarla in tempi rapidi. Una forza e un’alleanza che hanno convinto tutti gli altri interlocutori, ad ogni livello, a fare sul serio il loro dovere e ad adempiere ad obblighi che da lungo tempo venivano disattesi.
Per queste ragioni, consentitemi di esprimere, nella solennità di quest’aula, un sentito, profondo e sincero ringraziamento per il lavoro che è stato fin qui compiuto, da tutti, senza eccezione alcuna. Questa forza e questa intelligenza dovranno mantenersi inalterate e sempre attive e pronte ad affrontare non solo tutte le fasi che riguardano la realizzazione della bonifica, in tutti i suoi aspetti, ma anche per le sfide che riguarderanno il futuro di quell’area e la sua restituzione alla città, e tutti gli altri obiettivi di grande valore strategico che intendiamo perseguire per dare sostanza alla necessità di segnare per davvero “un nuovo inizio” della nostra amata Crotone.
Un ringraziamento va anche a questo Consiglio comunale, e a tutti i consiglieri di maggioranza e di opposizione, perché insieme hanno saputo svolgere un ottimo lavoro fino ad oggi, riunendosi frequentemente, e realizzando alcuni primi e importanti obiettivi di riordino e di rilancio di alcuni delicati settori della vita economica e sociale della città. Oggi siamo ad un punto nodale, di particolare importanza e rilievo, su un tema delicato ma anche avvincente, poiché dalla sua soluzione può dipendere il futuro della nostra comunità.
Sono certo che anche in questa circostanza, in questo Consiglio, sapremo dimostrare un comune sentimento di unità e di sintesi, che tornerà di grande giovamento alla difficile azione che abbiamo intrapreso e che dobbiamo, insieme, proseguire. Infine mi rivolgo ai miei concittadini. Ho già detto che senza di loro, senza la loro convinta e responsabile partecipazione, non si va da nessuna parte.
Ho avvertito in questi mesi il loro sostegno e la loro amicizia, e spero che questi sentimenti, di partecipazione e condivisione, saranno, nei giorni a venire, ancor di più accentuati nella piena consapevolezza che, solo così, potremo mostrare il volto di una città che vuole cambiare, che vuole andare avanti, lungo un percorso di emancipazione, di crescita e di sviluppo.”