Due fermi per l’omicidio del 42enne vibonese a Vergato: una tragedia legata all’abuso di alcolici
Un autotrasportatore di 34 anni di origini serbe e un operaio meccanico romeno di 50 anni, da tempo residenti nel bolognese, sono stati sottoposti a fermo per l’omicidio di Consolato Ingenuo, il 42enne operaio di origini vibonesi trovato morto ieri pomeriggio in un dirupo tra Tolè e Cereglio, a Vergato, in provincia di Bologna (LEGGI).
I due uomini sono accusati di omicidio in concorso aggravato dai futili motivi e dall’occultamento del cadavere.
UN BANALE LITIGIO E POI LA TRAGEDIA
Dietro la tragedia ci sarebbe una lite per futili motivi poi degenerata per l’abuso di alcol. Secondo diversi testimoni e quanto confermato dalle telecamere dei bar della zona, i fermati avevano trascorso la serata in compagnia della vittima la sera della scomparsa. Pare che i tre - dopo aver bevuto qualche bicchiere in più - avessero litigato per motivi ancora al vaglio degli inquirenti.
LA PISTA INVESTIGATIVA
A portare ai due uomini, le serrate indagini dei carabinieri di Vergato agli ordini del maggiore Sabato Simonetti, e il Nucleo Investigativo, che sono riusciti a connettere due episodi apparentemente senza legami: il danneggiamento di alcune fioriere avvenuto la notte tra lunedì e martedì lungo la strada a meno di un chilometro dal successivo ritrovamento del corpo, e la denuncia di scomparsa di Ingenuo.
Le fioriere erano risultate danneggiate da un’auto, ritrovata abbandonata poco oltre, intestata al 34enne serbo. La vettura ha portato i poliziotti a scoprire delle tracce di sangue umano presenti nel bagagliaio.
Tracce che, una volta rintracciato il proprietario dell’auto, sono state ritrovate anche su dei vestiti nascosti nella sua abitazione. Poco dopo gli agenti sono arrivati all’abitazione dell’atro uomo, rinvenendo altri indumenti sporchi a conferma del fatto di sangue avvenuto nel comune bolognese.