Legalità, siglato protocollo tra Confindustria e il Ministero dell’interno
Le imprese che aderiranno al Protocollo di legalità tra Ministero dell'Interno e Confindustria, potranno ottenere la “Comunicazione antimafia” dalla Prefettura competente per il tramite dell'articolazione territoriale di Confindustria, che assume a suo carico l'onere di formalizzare la richiesta nell'interesse dell'impresa.
È una delle previsioni contenute nell'Atto aggiuntivo al “Protocollo di legalità” tra Ministero dell'Interno e Confindustria, firmato al Viminale dal Ministro dell'Interno, Angelino Alfano e dal Delegato di Confindustria per la legalità, Antonello Montante, finalizzato a rafforzare ulteriormente la collaborazione nell'attività di prevenzione e contrasto delle infiltrazioni criminali nel settore dei contratti di lavori, servizi e forniture, sia pubblici che privati, recepito e reso operativo dalla Confindustria vibonese.
"Il meccanismo sperimentale introdotto con questo Atto aggiuntivo, è espressione ancora una volta del senso di responsabilità e dell'impegno attivo di Confindustria a difesa della legalità e della prevenzione delle infiltrazioni criminali nell'economia, in piena sinergia con il Ministero dell'Interno e con le Prefetture", afferma il Presidente Antonio Gentile.
"Il fatto che siano venuti meno, per legge, il certificato camerale antimafia e la possibilità per i privati di rivolgersi direttamente alla Prefettura per richiedere la documentazione antimafia, rischiava di bloccare l'attuazione della parte più qualificante e innovativa del Protocollo di Legalità, che prevede di sottoporre a controlli le imprese aderenti a questo percorso virtuoso inaugurato dal Ministero e da Confindustria, nonché le loro controparti commerciali, anche nei contratti tra privati".
Per il Consiglio Direttivo che ha deliberato nel corso dell’ultima seduta criteri e modalità di adesione al Protocollo, "l'obiettivo è creare una rete sempre più forte di presidi attorno alle imprese che vogliono confrontarsi sul mercato esclusivamente nel nome dei valori della legalità, della trasparenza e della concorrenza leale”.
Si tratta di una grande opportunità per i nostri associati – affermano all’unanimità i Consiglieri – poiché attraverso l'adesione al Protocollo potranno richiedere le verifiche da parte della Prefettura sull’affidabilità delle loro controparti commerciali.
Per Confindustria Vibo, l’adesione al Protocollo rappresenta un ulteriore passo nella strada già intrapresa della rappresentanza e della tutela degli interessi delle imprese sane, che operano nella piena legalità nel nostro territorio.
Le imprese che non saranno validate dalla procedura di inserimento nel Protocollo di Legalità, non potranno più essere associate, una scelta chiara e determinata nata in un territorio difficile, strutturalmente debole e con una economia non sviluppata. Abbiamo spesso dichiarato di voler mettere in campo ogni azione a tutela del sistema imprenditoriale sano che opera con mille difficoltà in un contesto paludoso e malato, questa è la risposta più determinata e incondizionata che la nostra Associazione ha deliberato e che porterà avanti con grande fermezza e convinzione. Questa importante semplificazione per le imprese associate a Confindustria, insieme ad altri strumenti quali il rating di legalità (già conseguito da una delle nostre imprese associate) e le iscrizioni nelle white list – conclude Gentile – valorizza ancora di più la forte motivazione che ci siamo dati nell’aderire al Protocollo".