Regione: a Reggio il seminario sullo sfruttamento lavorativo dei migranti

Calabria Attualità

Si svolgerà giovedì prossimo, 13 novembre, a Reggio Calabria, nella sala Giuditta Levato del Consiglio regionale, il seminario sul tema “Tratta e sfruttamento lavorativo delle persone migranti: proposta di interventi condivisi”, organizzato dall’assessorato regionale al lavoro, formazione professionale e politiche sociali, in collaborazione con Italia lavoro Spa.

L’iniziativa – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta -, con la partecipazione del dipartimento Pari opportunità della presidenza del Consiglio dei ministri, del Ministero del lavoro, delle Regioni e delle realtà del Terzo settore, che vantano esperienza decennale nella trattazione della materia, rappresenta un importante momento di confronto nazionale.

A partire dalle novità del sistema italiano anti–tratta e delle risorse destinate ai programmi territoriali per l’assistenza e l’integrazione delle vittime, ai quali la Regione Calabria partecipa da quattro anni con due progetti, si cercherà di valutare le migliori pratiche di contrasto al fenomeno e delineare le possibili strade di sviluppo degli interventi.

In Calabria i primi casi di sfruttamento sono emersi nel corso degli anni 2000 e si sono affermati con ritmi e modalità diverse condizionate, secondo alcuni studi, dall’intreccio di vari fattori: l’attenzione che i gruppi criminali locali hanno dedicato alla pratica, la loro capacità di reclutare donne e uomini (solitamente le prime per la prostituzione, i secondi per il lavoro nei campi), il tasso di efficacia delle risposte di protezione e di assistenza alle vittime e la capacità di interdizione giudiziaria da parte delle forze di polizia.

Per quanto riguarda lo sfruttamento sessuale, comunque, il fenomeno risulta presente soprattutto nella Piana di Sibari, non solo nei Comuni ubicati lungo la costa jonica (Corigliano e Rossano) ma anche in quelli dell’entroterra (fino a Cassano e Castrovillari), nella fascia costiera tirrenica tra Diamante/Amantea (nel cosentino) e Lametia Terme (nel catanzarese), nell’area reggina con particolare evidenza nella Città dello Stretto.

La tratta di esseri umani costituisce un gravissimo reato punito dalla legislazione internazionale e nazionale che ha come vittime soprattutto i migranti e come oggetto la mercificazione della persona umana e la sopraffazione della sua dignità e dei suoi diritti fondamentali. Come molti Paesi europei l’Italia è interessata ormai da quasi un ventennio da questo fenomeno, che ha assunto forme e intensità diverse nei vari territori pur concentrandosi fondamentalmente su due ambiti di sfruttamento: quello sessuale e quello lavorativo.