Isola Ambiente Apnea: “No allo sfruttamento del mare”
"È giunta voce che sarebbero state autorizzate tre nuove trivelle per la ricerca e l’eventuale estrazione del metano che saranno posizionate: a 13,7 miglia dalla costa di Capo Rizzuto; a 12,7 miglia dalla costa tra Crotone e Cirò Marina; a 24,6 miglia dalla costa di Crotone. Come si evince dai documenti depositati, su queste aree è interesse della Global Med “l’individuazione di nuove riserve di giacimenti offshore, per una successiva fase di sfruttamento”. E’ quanto afferma l’associazione Isola Ambiente Apnea in merito alle trivellazioni.
“Non parliamo ancora di trivellazioni, ma di “indagini geofisiche” che si basano sulla tecnica dell’“air gun”. Gli air guns sono una “fonte di energia sismica utilizzata per l’acquisizione di dati sismici marini attraverso il rilascio in acqua di aria fortemente compressa” che viene sparata a distanza 5-15 secondi e con una potenza sonora compresa tra i 240 e 260 decibel e a seconda della “risposta” fornita dal fondale, è possibile verificare la presenza di eventuali giacimenti. Basta sapere che un martello pneumatico, non supera i 100 decibel”.
Si tratta, secondo le associazione ambientaliste di “un meccanismo che produce onde sismiche pericolosissime per la fauna marina, soprattutto i mammiferi marini. Proviamo ad immaginare il disturbo per mammiferi e i pesci della zona di queste esplosioni da 250 decibel ogni circa 10 secondi e questo per 24 ore al giorno per molti mesi.
“I pescatori in apnea sono banditi dalle area marine protette e da quella di "Capo Rizzuto" e allora queste ricerche e le eventuali successive estrazioni di idrocarburi, non sono altrettanto pericolose e nocive per la fauna acquatica? Come mai queste multinazionali possono fare quello che vogliono senza che nessuno, apparentemente, possa impedire ciò? O vogliamo credere che il rumore, avvertendo il limite dell’area marina protetta "Capo Rizzuto" si ferma o cambia direzione per non disturbare la fauna marina? o che l’eventuale successiva estrazione limiti il suo inquinamento all’esterno dell’area protetta?”
Isola Ambiente Apnea grida “un forte no alle trivellazioni nel mare Jonio e un altrettanto forte no all’ulteriore sfruttamento del nostro territorio con l’estrazione del metano, anche perché nessuno ha potuto al momento smentire il collegamento tra subsidenza accelerata ed estrazione di idrocarburi, senza dimenticare, infine, il fatto che il nostro, è un territorio a forte rischio sismico che certamente non si gioverebbe della presenza di tre possi di estrazione metanifera.
“La nostra associazione non resterà a guardare e si sta attivando per trovare documentazioni tecniche scientifiche e biologiche da far pervenire agli Enti preposti per far si che entro il 21 dicembre si possano fare le osservazioni al Ministero; nel frattempo chiediamo alle associazioni ambientaliste, tanto pronte a gridare allo scandalo quando si parla di pesca sportiva in apnea e così “assordantemente mute” di fronte agli scempi perpetrati dalle grandi multinazionali”.