Fipsas: pescatori in apnea puliscono spiaggia a Capo Piccolo
"Domenica 29 settembre, alle ore 8.30, aderendo all’invito delle associazioni Isola Ambiente Apnea e Gruppo Dilettantistico Sportivo della Lega Navale Italiana sezione Le Castella, una ventina di pescatori in apnea dei gruppi FIPSAS della provincia di Crotone, coadiuvati da una decina di “colleghi” provenienti da varie parti della Calabria, tra cui l’assessore all’ambiente del comune di Sellia Marina Mercurio Giuseppe, il catanzarese “prima categoria” Raffaele Loprete, ed il responsabile regionale FIPSAS della subacquea Andrea Scimone, si sono ritrovati, con un anticipo di un’ora sul programma a causa di previsioni meteo non favorevoli, presso la spiaggia a lato del promontorio di Capo Piccolo, zona Darsena, per effettuare, a ciò autorizzati dall’area marina protetta "Capo Rizzuto", la pulizia di quel tratto di mare esteso per circa 10.000 mq.
Dopo una veloce vestizione, - informa una nota stampa della Fipsas - si è tenuto un briefing, durante il quale gli organizzatori, hanno informato i partecipanti circa i metodi da utilizzare per effettuare questa ricerca ed eventuale bonifica, e i rischi connessi all’operazione che si andava a svolgere; all’uopo è intervenuta con una postazione medica mobile la Misericordia di Isola di Capo Rizzuto. Particolare attenzione è stata posta sulla necessità di evitare qualunque tipo di danneggiamento all’ecosistema marino. Quindi, divisi per questione di sicurezza in coppie, si sono immersi dalla spiaggia assistiti, da mare, da una imbarcazione con a bordo due partecipanti, e da terra da altri 4 partecipanti.
Appena immersi ed a qualche metro di distanza dalla battigia, sono emerse le prime “sorprese”: ombrelloni rotti, pezzi di sedie di plastica, bottiglie di vetro intere e rotte, pezzi di vetro, pezzi di ferro arrugginiti, oltre a una miriade di pezzi di bicchieri e piatti di plastica. Ma è quando ci si è allontanati di una decina di metri dalla battigia, già a 1 metro di profondità circa, che abbiamo avuto la bruttissima sopresa: una distesa interminabile di pneumatici per automobili, moto, trattore, o camion
usati; un’immagine surreale, quello che doveva essere il regno di donzelle, saraghetti, cefali e ricci di mare era stato trasformato in un cimitero di pneumatici. Ci siamo guardati in faccia e, rimboccandoci le mani e stando attenti alle condizioni meteo, nel frattempo peggiorate, abbiamo cominciato la “bonifica” del sito.
Non vogliamo fare la morale a nessuno, ma è stato uno spettacolo assolutamente inaspettato ed indecoroso: un’intera area destinata alla balneazione e deputata a rappresentare un luogo simbolo dell’estate isolitana, ridotta in queste condizioni senza che nessuno sia mai intervenuto. Un vero e proprio peccato; è assurdo che una area protetta sia stata ridotta ad una discarica abusiva senza che nessuno abbia mai preso provvedimenti. Speriamo solo che situazioni del genere siano una eccezione.
Ci vengono in mente alcune domande: ma, senza l’intervento dei pescatori in apnea, per assurdo gli unici a cui è vietato svolgere la propria attività sportiva nel perimetro dell’Area Marina Protetta "Capo Rizzuto", quando si sarebbe scoperto tutto ciò? Quando si sarebbe bonificato l’area? Quanto sarebbe costato? Bisogna convenire che, allora, hanno ragione da vendere sia il Presidente della Provincia di Crotone–Ente Gestore dell’area marina protetta "Capo Rizzuto" Stano Zurlo che il Sindaco del Comune di Isola di Capo Rizzuto Gianluca Bruno quando dicono che i pescatori in apnea, lungi dall’essere un problema per le aree protette, sono invece una risorsa, anche in termini di controllo e prevenzione oltre che di “pronto intervento”, diremmo noi.
Per dimostrare che non siamo assolutamente noi i distruttori del mare e degli ecosistemi, ma siamo, forse, quelli che più lo amano e lo rispettano, oltre alle altre tre giornate di controllo-pulizia del “nostro mare”, annunciamo che, da metà/fine ottobre e per la durata di 1 anno, metteremo in campo una iniziativa che, in collaborazione con università e centri di ricerca nazionali, ci possa consentire di valutare con dati scientifici incontrovertibili, il reale impatto del pescatore in apnea nell’ecosistema marino. Stiamo definendo gli ultimi dettagli per la pratica realizzazione e svolgimento di una ricerca che, nello spirito della legge sulle aree marine protette, prevede che attività oggi vietate, possano, dopo adeguata sperimentazione ed attenta valutazione del loro impatto ambientale, essere autorizzate.
Certo, sarebbe bello se questo monitoraggio scientifico potesse essere fatto all’interno dell’area marina protetta "Capo Rizzuto", magari con una deroga ad hoc ottenuta grazie al lavoro sinergico nostro e dei nostri rappresentanti territoriali: il Presidente Zurlo, il Sindaco Bruno e l’Assessore Gareri, ma sappiamo che allo stato questo non è, quindi, il lavoro scientifico sarà svolto nelle aree limitrofe a sud e a nord dell’area protetta.
Ed in effetti, una delle maggiori motivazioni alla base delle istituzioni delle aree marine protette è la funzione di ripopolamento che le stesse debbono avere non solo all’interno ma anche all’esterno; se questo non avviene vuol dire, allora, che le teorie alla base della istituzione di questo tipo di zone protette va rivisto.
Tornando alla “cronaca” della giornata, alla fine delle due ore circa di recupero, abbiamo contato, tra l’altro quasi un centinaio di pneumatici di tutte le forme e dimensioni, oltre a spazzatura, come detto, “classica” per un litorale . È stata una sorpresa amara anche per noi, che pur ne vediamo di belle in mare, in tutte le stagioni.
Alla fine, supportati ed incoraggiati dal Sindaco di Isola di Capo Rizzuto Gianluca Bruno, dal Presidente del Consiglio Comunale Antonio Frustaglia e dall’Assessore all’Ambiente Raffaele Gareri, abbiamo provveduto a caricare tutto il materiale recuperato su un trattore messo a disposizione dall’amministrazione comunale che ha provveduto anche al suo smaltimento nelle forme di legge.
Una notazione a margine: durante lo svolgimento della manifestazione numerosi passanti si sono fermati per chiedere informazioni e tutti hanno plaudito all’iniziativa; addirittura, due turiste baresi ed uno venezuelano, hanno voluto unirsi alla manifestazione recuperando due sacchi pieni di materiale rinvenuto sulla spiaggia; una grande soddisfazione anche per noi vedere come la nostra iniziativa abbia coinvolto positivamente tanta gente.
Noi non abbiamo certamente ricette magiche, non abbiamo editti da emanare, non vogliamo neanche fare la morale, ma chiediamo più rispetto per il nostro territorio e più attenzione all’aspetto fruizionale dell’area protetta, che non deve limitarsi ad essere un concentrato di divieti, ma deve diventare anche opportunità di crescita sociale, culturale e d economica per il territorio, con particolare attenzione, proprio alle esigenze locali, che non devono essere penalizzate nel nome di un presunto interesse superiore.
I doverosi ringraziamenti a coloro che hanno consentito la realizzazione e la riuscita di questa manifestazione:
1. Provincia di Crotone; 2. Assessore all’ambiente della Provincia di Crotone; 3. Sindaco del Comune di Isola di Capo Rizzuto; 4. Assessore all’ambiente del Comune di Isola di Capo Rizzuto; 5. FIPSAS regionale; 6. FIPSAS provinciale; 7. A.S.D. Kroton Apnea; 8. Misericordia di Isola di Capo Rizzuto; 9. tutti i partecipanti ai quali va il nostro sincero plauso e l’appuntamento alla gara valevole per il circuito delle selettive nazionali che si terrà in quel di Palmi domenica 6 ottobre."