F.i.p.s.a.s. Crotone: giornata di pulizia in apnea dei fondali

Crotone Sport

Riceviamo e pubblichiamo nota stampa del Delegato Provinciale della F.I.P.S.A.S. (Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività Subacquee) di Crotone, Riillo Santo Antonio Ugo Pugliese sul divieto di attività di pesca sportiva in apnea dalle Aree Marine Protette:

"La F.I.P.S.A.S. (Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività Subacquee) della provincia di Crotone, vuole pubblicamente ringraziare il Presidente della Provincia di Crotone Stanislao Zurlo, il Sindaco del Comune di Isola di Capo Rizzuto, Gianluca Bruno e l’assessore all’Ambiente del Comune di Isola di Capo Rizzuto Raffaele Gareri, per la loro coraggiosa, saggia e innovativa presa di posizione circa l’esclusione dell’attività di pesca sportiva in apnea dalle Aree Marine Protette, stabilita oramai quasi per tutte le aree marine protette del territorio Italiano.

Da tutta Italia, sui siti dedicati, ci stanno arrivando attestati di stima, di rispetto e di incoraggiamento, a proseguire su questa innovativa strada che, di concerto, queste amministrazioni hanno inteso intraprendere per superare un assurdo vincolo che impedisce ai figli di questa terra, innamorati di essa e suoi assidui e strenui difensori, di poter legittimamente compartecipare alla fruizione sostenibile di una delle poche cose belle che questo territorio può oggi offrirci: il mare.

In effetti, a livello nazionale nonostante la pesca sportiva subacquea in apnea sia considerata dalla legge una “pesca sportiva” esattamente come tutte le altre, quelli che la praticano, in realtà sono dei “perseguitati”, in quanto vittime di gravi pregiudizi. Sotto la spinta di imponenti campagne di stampa (anche) basate su quelli che si sono poi rivelati falsi assunti scientifici, il Legislatore ha deciso di considerarci pescatori sportivi di serie B, escludendo la possibilità di svolgere il nostro sport da tutte le Aree Marine Protette, dove, invece, altri pescatori sportivi o addirittura professionali possono pescare tranquillamente.

Noi abbiamo sempre contestato questo modo di fare e di considerare la pesca sportiva in apnea. Infatti, quello che si disconosce, o si tende colpevolmente a sottovalutare, è l’importanza dello stimolo che questa attività sportiva produce nel pescatore in apnea nella direzione della conoscenza, dell’ascolto e del rispetto del mare in tutte le sue multiformi espressioni e manifestazioni, perché, a differenza di tutti gli altri fruitori, infatti, noi il mare lo conosciamo e viviamo in forma diretta, dall’interno, non mediato da una lenza, da una rete o da altro.

La pesca sportiva subacquea in apnea è in sostanza un’attività sportiva finalizzata alla cattura dei pesci attraverso un impegno fisico diretto e importante, consistente nell’immersione, per i pochi secondi durante i quali un uomo riesce a resistere senza respirare, all’interno del liquido mondo subacqueo dei nostri mari. Questa tecnica di pesca, obbligando l’uomo a confrontarsi con i pesci sul terreno a loro più favorevole, si dimostra, in assoluto la più sportiva e, quella che offre ai pesci notevolissime chances di sfuggire alla cattura oltre a d essere anche la più selettiva.

E in un territorio come il nostro, ricco di “attrattive spesso fuorvianti” per i giovani, che tendono a “perdersi” nella rete del facile guadagno o dell’incuria verso il territorio, tutte le attività o iniziative finalizzate a favorire l’aggregazione, la conoscenza, la cultura del rispetto e dell’impegno, devono essere premiate e stimolate. Pertanto, siccome nell’immaginario collettivo i pescatori sportivi subacquei in apnea sono considerati solo dei “predatori”, noi vogliamo dimostrare, al mondo intero, la nostra reale natura di amanti e rispettosi fruitori del mare e in quanto tali, noi amiamo, viviamo e rispettiamo il mare sia quando è caldo, trasparente e accogliente come d’estate, sia quando è più “allegro”, fresco e velato come in inverno.

Abbiamo svolto delle indagini e controlli sullo stato dei nostri fondali in forma diretta, immergendoci da terra in apnea durante tutto l’arco dell’anno, sulla base di ciò siamo qui a denunciare, che molte delle zone balneabili, anche famose e importanti delle sue coste (Le Castella, Sovereto, Seleno, Capo Rizzuto, Le Cannelle, Valtur, Alfieri, ecc.), sono irte di “ostacoli non naturali”, ossia di rifiuti che, gente poco rispettosa dell’ambiente o giochi di correnti particolari, trasportano e depositano, proprio nelle zone dove, soprattutto d’estate, si accalca la maggior parte dei villeggianti presenti lungo le coste dell’Area Protetta.

Si tratta di rifiuti di tutte le specie: dai relitti di imbarcazioni di piccole dimensioni ai copertoni delle auto o camion, dalle bombole di gas agli spezzoni di reti e palamiti abbandonati dai pescatori, dalle batterie delle imbarcazioni alle cime e catene di ogni dimensione e lunghezza, ecc. Questa situazione, oltre ad essere paradossale (per trovarci in una Area Marina Protetta), crea situazioni di grave rischio: 1. di immagine, per una delle AMP più belle e note d’Italia. 2. di tipo ambientale, per l’ecosistema marino e costiero; 3. di natura fisica, per i fruitori del nostro meraviglioso mare (che spesso, senza vederli, rischiano di ferirsi); Per ovviare a tale situazione, per prevenire possibili situazioni di pericolo per i bagnanti, ma, soprattutto per tutelare l’immagine turistica del nostro territorio, riteniamo necessario che si proceda ad monitoraggio e, se necessario (e possibile), ad una immediata bonifica delle situazioni più urgenti che si verificano nelle zone di costa che vanno dalla riva fino almeno alla batimetrica di 3-4 mt di profondità.

In sostanza si tratta di monitorare e bonificare la zona di mare “turistica”, quella cioè ricompresa nella fascia destinata alla balneazione e quindi dalla riva fino a una distanza di 100-150 mt al largo. Essendo amanti del nostro mare e difensori dell’ambiente, per storia personale e per statuto, ci siamo chiesti che cosa possiamo fare noi in primis, per risolvere o aiutare a risolvere il problema.

La risposta è semplice ed immediata: i pescatori sportivi subacquei in apnea di Isola di Capo Rizzuto, di Crotone e di tutta la Calabria (abbiamo avuto adesioni al progetto da tutta la regione, e oltre) sono pronti e disponibili a procedere al monitoraggio e contemporaneamente, in collaborazione con gli altri enti preposti, alla bonifica di queste zone Per noi pescatori sportivi subacquei in apnea, il nostro mare è il luogo più sacro e importante; lo vogliamo preservare e proteggere da chi non lo rispetta e da chi lo deturpa, e vogliamo mandare comunque due messaggi importanti al mondo intero: il primo è che è necessario fare qualcosa di concreto per tutelare l’ambiente; il secondo è che pesca in apnea e tutela dei fondali marini sono assolutamente compatibili tra di loro.

Per tutto questo comunichiamo che, con il patrocinio dell’Assessorato al Turismo della Provincia di Crotone, della Provincia di Crotone – Ente Gestore dell’area marina protetta "Capo Rizzuto", e del Comune di Isola di Capo Rizzuto, in collaborazione con l’assessore all’Ambiente del Comune di Isola di Capo Rizzuto, la FIPSAS Regionale e Provinciale, lo Yachtin Kroton Club, la Kroton Apnea e l’Assessorato all’Ambiente del Comune di Isola di Capo Rizzuto, le associazioni affiliate FIPSAS Isola Ambiente Apnea e Gruppo Sportivo della Lega Navale Italiana sezione Le Castella, organizzano per il giorno 29 settembre alle ore 9.00 una giornata di pulizia in apnea dei fondali marini dell’Area Marina Protetta "Capo Rizzuto", cominciando da uno degli angoli più belli ma anche più frequentati della nostra costa: la zona di Capo Piccolo.

Questo sarà solo il primo di una serie (già programmate altre tre giornate) di giornate che dedicheremo, in forma di volontariato, alla pulizia del nostro mare, per far si che chiunque fruisca delle bellezze del nostro mare lo possa fare con una maggiore tranquillità e sicurezza. Questo spirito di disponibilità è stato possibile rafforzarlo grazie alle parole che il Presidente Zurlo e il Sindaco Bruno e per la disponibilità che l’assessore Gareri hanno avuto nei confronti della nostra categoria di sportivi."