Piccola Pesca nell’Amp Capo Rizzuto: indagini e studi per un modello di gestione
Nella suggestiva terrazza del Castello aragonese di Le Castella, ad Isola di Capo Rizzuto, con vista sull’incantevole Golfo di Squillace, si tiene oggi l’evento di chiusura del progetto “Indagini e studi per la redazione di un modello di piano di gestione sulle attività della piccola pesca nell’Area Marina Protetta Capo Rizzuto nell’ambito del FEAMP 2014-2020”, realizzato grazie al Masaf.
L’iniziativa, promossa dall’Amp e da Ambiente Mare Italia-Ami Ets, con il patrocinio del Comune di Isola di Capo Rizzuto, è l’occasione per presentare le linee guida elaborate dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn per la piccola pesca nell’ambito dell’area marina e per parlare dell’importanza della piccola pesca nel Mar Mediterraneo e nelle Aree Marine Protette.
Un tema molto caldo di cui si è tanto parlato nel 2022, in occasione dell’anno internazionale della “Piccola Pesca e dell’Acquacoltura” promosso dalla FAO.
Praticata con imbarcazioni di dimensioni inferiori ai 12 metri e con attrezzi passivi (reti da posta, nasse, palangari etc.), la piccola pesca si conferma, secondo fonti scientifiche, come il metodo a minor impatto sull’ambiente marino-costiero e allo stesso tempo una garanzia per il consumatore che predilige l’acquisto di prodotti ittici locali.
Secondo il programma nazionale triennale della pesca e dell’acquacoltura 2022-2024 del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, “la piccola pesca sbarca quasi 23 mila tonnellate di pescato (18% del totale nazionale), per un valore di 166,20 milioni di euro (26% del totale nazionale)”.
A livello globale, secondo l’ultimo rapporto della FAO, fornisce sostentamento a quasi mezzo miliardo di persone in tutto il mondo, il 95% delle quali nel Sud del pianeta.
In questo contesto, “i processi di redazione di piani di gestione sulle attività della pesca costiera artigianale nelle Aree Marine Protette - afferma Silvio Greco, direttore della Stazione Zoologica Anton Dohrn della Calabria - rappresentano una prospettiva di sviluppo per l’economia delle comunità locali e per una migliore gestione delle risorse marine”.
“La tutela del Mare e del suo fragile ecosistema, il rilancio delle attività turistico balneari e della piccola pesca non sono valori antitetici – sostiene poi Alessandro Botti, Presidente di Ambiente Mare Italia. - La collaborazione tra la nostra Associazione e l’AMP di Capo Rizzuto nasce proprio con queste consapevolezze e dalla condivisa forte volontà di un rilancio dell’Area Marina Protetta e di tutte le attività ad esse connesse”.
“La conservazione degli ecosistemi marini e la gestione delle loro risorse si basa, in prima istanza, sulla raccolta di dati robusti che possano supportare scelte gestionali sostenibili – evidenzia dal conto suo Claudia Scianna, ricercatrice della Stazione Zoologica Anton Dohrn e responsabile scientifico del progetto dell’AMP -. Tale raccolta di dati è il frutto di una consapevole e proficua collaborazione tra i ricercatori e gli operatori del settore ittico che possiedono una profonda conoscenza del nostro mare di cui rappresentano le principali sentinelle”.
All’evento di oggi intervengono Maria Grazia Vittimberga, Sindaco di Isola di Capo Rizzuto; Sergio Ferrari, Presidente della Provincia di Crotone. Per la Stazione Zoologica Anton Dohrn sono presenti: Silvio Greco, Direttore sede Calabria e Claudia Scianna, Ricercatrice. A seguire: Alessio Lanatà, Vice Presidente Consorzio Leucotea; Alessandro Botti, Presidente di Ambiente Mare Italia - AMI ETS; Raffaele Gareri, Consigliere provinciale delegato al Turismo e all'Amp “Capo Rizzuto”; il rappresentante della Guardia Costiera della Calabria e Basilicata Tirrenica. Modera: Ivana Puleo, Esperta ambientale e divulgatrice Ambiente Mare Italia.