Farmaci generici: incentivarne l’uso fa risparmiare i cittadini, non il Ssr
"Da un recente convegno organizzato da Assogenerici nella nostra Regione si è avuto conferma che in Calabria i farmaci generici si usano meno che in altre regioni. Secondo gli organizzatori dell’incontro, un maggior uso di generici farebbe risparmiare il Servizio sanitario regionale". E' quanto si legge in una nota di Federfarma Calabria.
"È vero che in Calabria - ciontinua la nota - la spesa e i consumi di farmaci generici sono più bassi che in altre Regioni (ma sono comunque più alti che in Campania e in Basilicata e sostanzialmente in linea con quelli di Sicilia, Molise e Lazio). È altrettanto vero, però, che in Calabria l’incidenza della spesa per l’intera categoria dei farmaci a brevetto scaduto, che comprende sia quelli di marca che i generici, è perfettamente in linea con la media nazionale.
Per il Servizio Sanitario Regionale, dal punto di vista economico, è indifferente se il cittadino prende il farmaco di marca o il generico perché l’importo sostenuto dalla Regione è lo stesso. Infatti, per ciascuna lista di farmaci a brevetto scaduto contenenti lo stesso principio attivo e con lo stesso dosaggio, predisposta dall’Agenzia Italina del Farmaco, viene fissato un prezzo di rimborso a carico dal SSR, basato sul prezzo del farmaco meno costoso. Se il cittadino vuole un farmaco più costoso o se il medico ha indicato sulla ricetta la non sostituibilità da parte del farmacista del farmaco prescritto, il cittadino deve pagare la differenza tra prezzo di rimborso e prezzo del farmaco.
Non è vero quindi che un maggior ricorso ai generici farebbe risparmiare il Servizio Sanitario Regionale. È vero invece che un più ampio utilizzo dei generici farebbe risparmiare i cittadini che, in molti casi, non si fidano dei farmaci generici a seguito delle tante polemiche, spesso strumentali, sulla loro efficacia.
Piuttosto che diffondere messaggi fuorvianti su risparmi inesistenti, sarebbe quindi necessario unire gli sforzi di tutti gli attori del sistema, per garantire un sempre più attento monitoraggio delle terapie, prevedendo un sistema di presa in carico dei pazienti cronici da parte delle farmacie in sinergia con i medici di medicina generale, in modo da garantire un uso corretto e appropriato dei farmaci.
In questo modo si potrebbe ottimizzare l’uso delle risorse e sfruttare al meglio anche le opportunità di risparmio offerte dai medicinali a brevetto scaduto, utilizzando quando possibile sempre questi medicinali. Le risorse così liberate dovrebbero essere utilizzate per finanziare la diffusione dei medicinali innovativi. Ovviamente tali farmaci dovrebbero essere resi disponibili tramite le farmacie, agevolando i cittadini e garantendo la massima trasparenza su spesa e consumi grazie al monitoraggio assicurato dalle farmacie stesse.
In questo modo si instaurerebbe realmente un circolo virtuoso che farebbe dei medicinali a brevetto scaduto un polmone per garantire la diffusione dell’innovazione e della farmacia e dei medici di medicina generale realmente gli attori centrali del processo di potenziamento dell’assistenza territoriale".