Dissesto idrogeologico, Ance: “Su Vibo solo pochi spiccioli”
È di qualche giorno fa la notizia della ripartizione, tra le Regioni, delle risorse del “Fondo per la prevenzione del rischio sismico”, istituito in seguito al drammatico terremoto in Abruzzo del 2009. Le risorse, pari ad 185 milioni di euro, sono per la gran parte destinate a finanziare interventi di rafforzamento e miglioramento sismico e opere di demolizione e ricostruzione di edifici pubblici e privati, con particolare riguardo agli edifici scolastici..
“La Calabria – dichiara Gaetano Macrì Presidente Ance Vibo Valentia - è una delle Regioni a maggiore rischio sismico, per la frequenza dei terremoti che hanno storicamente interessato il suo territorio e per l’intensità che alcuni di essi hanno raggiunto, determinando un impatto sociale ed economico rilevante, tanto da attribuirle nelle mappe sismiche nazionali un livello di pericolosità alto.
“E’ necessario mettere in campo subito tutte le risorse disponibili sia a livello centrale che locale. Gli interventi di messa in sicurezza degli edifici contro il rischio sismico così come la messa in sicurezza del territorio contro i rischi idrogeologici, devono essere la priorità –continua Macrì.
“In questi ultimi anni stiamo assistendo ad una scia ininterrotta di disastri ambientali, frane, alluvioni. Da Nord a Sud, l’Italia è in stato di perenne calamità con costi altissimi per i cittadini non solo in termini economici ma anche in termini di perdite di vite umane. E’ paradossale ed inaccettabile, che dei 185 interventi programmati, per un importo di 220 milioni di euro, nell’ambito dell’Apq siglato nel 2010 fra Governo e Regione per la mitigazione del rischio idrogeologico in Calabria, ad oggi in realtà pochissimi siano i progetti avviati, nessuno nella provincia di Vibo Valentia.
“Dobbiamo, quindi, passare dalle buone intenzioni ai fatti. Mettere al centro della politica pubblica il territorio, la sua difesa e la salvaguardia idrogeologica ” conclude Macrì “aprendo i cantieri necessari e facendo le gare con regole certe e trasparenti a garanzia della qualità delle opere che dobbiamo realizzare. Solo così saremo in grado di dare risposte concrete a una richiesta di sicurezza che tutti noi cittadini chiediamo allo Stato”.