Lavoratori Audit, Cgil: “Attacco strumentale al provvedimento di stabilizzazione”
“Strumentale ed improprio. Si può definire solo così l’attacco al provvedimento di stabilizzazione dei 27 lavoratori in servizio all'Audit della Regione Calabria, cioè l’unità che svolge i controlli sui fondi strutturali, per come disposto dall’art. 62 del Regolamento della Comunità Europea n. 1083/06”. E’ quanto dichiara la segreteria regionale della categoria Funzione pubblica della Cgil.
“Infatti, le ventisette unità, assunte con contratto a tempo determinato, hanno sostenuto e superato ben due procedure concorsuali pubbliche, una nel 2008 e l'altra dopo tre anni, a scadenza del primo contratto triennale, nel 2011. Quindi senza nessuna proroga, nonostante la stessa Commissione Europea avesse sollecitato alla Regione Calabria la continuità delle professionalità acquisite e la soluzione celere di un rapporto precario, in modo da avere in dotazione un organismo indipendente e stabile relativamente ai controlli di secondo livello.
“Nello specifico, le procedure concorsuali pubbliche sono state indette con decreto n. 4358 del 21/04/2008 e con decreto n. 12234 del 29/09/2011. Inoltre il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha sollecitato tutte le Regioni a una collocazione nell'ambito dell'organizzazione regionale delle rispettive strutture di Audit “dotandole di personale qualificato ed in numero adeguato”.
“La stabilizzazione è frutto della legge nazionale n. 125/2013 (conversione del D.L. 101/13), che prevede la possibilità per le amministrazioni pubbliche di procedere all’assunzione a tempo indeterminato del personale che, a seguito di procedure concorsuali, è in servizio a tempo determinato da almeno tre anni. Tale processo nella Regione Calabria è stato avviato nel 2013, con la previsione delle unità da stabilizzare nel piano di fabbisogno del personale e con l’inserimento dei profili professionali di Audit in dotazione organica.
“La Funzione pubblica Cgil ha vigilato sull’iter amministrativo ed è stata al fianco dei lavoratori dell’Audit, i cui diritti non sono in conflitto e non entrano in competizione con i diritti di altri lavoratori inseriti nei ruoli regionali con categorie, procedure e iter diversi per i quali si sta cercando di risolvere le relative problematiche nel rispetto delle normative vigenti dando eguale legittimità ai percorsi professionali rivendicati al netto di speculazioni che alimentano guerre tra poveri. E’ facile che negli ultimi giorni di legislatura si faccia di tutta l’erba un fascio e si sommino situazioni illegittime con procedure legittime per avere un totale corposo che dia il senso plastico del fallimento di una amministrazione.
“La Funzione pubblica Cgil, però, non accetta che restino sul campo vittime innocenti, o che, nella mischia, vengano ridimensionati o elusi i problemi veri e consistenti che hanno caratterizzato gli anni di una amministrazione regionale poco trasparente, segnata da molti favoritismi e da procedure illegittime su cui la stessa magistratura ha avviato indagini: quali consulenze, incarichi ed emolumenti impropri ai direttori generali che la nostra organizzazione ha già denunciato e messo in evidenza”.