Renzi in Calabria: agenti contusi in tafferugli a Cosenza

Cosenza Cronaca

Tre agenti di polizia sono rimasti contusi ed un dimostrante ferito nel corso di alcuni tafferugli verificatisi a Cosenza durante l’attesa del premier Matteo Renzi. Gli scontri sono avvenuti nei pressi dell'auditorium Guarasci, sede scelta per la manifestazione di chiusura della campagna elettorale del candidato del Pd Mario Oliverio. Alcuni dei manifestanti avrebbero tentato di forzare il cordone di sicurezza, lanciando alcune bottiglie, e le forze dell'ordine avrebbero cercato di impedire ai contestatori di avvicinarsi lanciando dei fumogeni. All’esterno dell’auditorium, già molto prima dell’arrivo del Primo Ministro, si erano radunati precari della giustizia, percettori di ammortizzatori sociali in deroga, e manifestanti con cartelli e striscioni di protesta contro il premier.


RENZI: IN CALABRIA SI GIOCA IL FUTURO DEL PAESE

21:06 | “Siamo qui, contento di far parte di una comunità che non ha paura della democrazia. Sono qui come segretario del Pd ed il Pd non è qui alla ricerca di un altro successo: sono qui perché questa è una regione dove si gioca il futuro del nostro Paese”.

Sono queste alcune delle parole di Matteo Renzi durante la manifestazione conclusasi da pochi minuti a Cosenza. Il premier si è dapprima addentrato nell’alveo delle problematiche strettamente nazionali: riforma della giustizia, della finanza, della pubblica amministrazione, del lavoro, i temi seppur vagamente accennati; “riforme che - ha confermato Renzi - vanno fatte per acquisire credibilità anche in Europa”.

“Il Paese - ha aggiunto poi il premier - non lo rimetti in modo se non prendi atto che ci sono due Italia: una che cresce, il Nord Est, che per Pil va meglio della Germania e … parte del sud, in grande ed oggettiva difficoltà”. E da qui una frecciatina sarcastica anche agli avversari della Lega Nord: “È inutile che aspiranti statisti in camicia verde (alludendo evidentemente a Matteo Salvini, ndr.) ci vengano a raccontare che questo è un problema storico” ha affermato Renzi. "Il sud - ha proseguito - ha subìto le conseguenze di una unificazione che ha mortificato alcune terre che erano invece all’avanguardia. Qui si tratta di prendere questa regione, toglierla dal pantano e consentire alle due Italia di riavvicinarsi; e si possono riavvicinare solo col coraggio di intervenire in modo strutturale: senza clientelismi e ricordando a questa terra cosa può essere”.

Valorizzazione del turismo, porto di GioiaTauro, autostrada Salerno-Reggio Calabria gli altri slogan lanciati da Renzi sul finire del suo intervento: “Questa regione - ha affermato - ha tutto per rimettersi in gioco ma deve combattere giorno per giorno la criminalità e noi siamo qui per dire che non accettiamo l’idea che la Calabria sia la terra della ‘ndrangheta. Anche le imprese più difficili si possono vincere”, ha chiosato il premier. “So che il mio Paese riparte se riparte il sud. Non veniamo a fare promesse da campagna elettorale”, ha concluso Renzi promettendo che il Governo farà la sua parte.