Cultura, grande partecipazione alla presentazione del libro “Mamma ‘ndrangheta”

Catanzaro Tempo Libero
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La copertina

Un viaggio lungo un secolo tra boss e picciotti, compiuto esaminando sentenze, documenti di archivio, pubblicazioni di giornali, ordinanze, per raccontare la storia delle cosche cosentine. "Mamma 'ndrangheta", il libro del giornalista Arcangelo Badolati, dedicato al collega Alessandro Bozzo, morto suicida, è stato presentato sabato scorso all’Istituto tecnico “Antonino Calabretta” di Soverato, nell’incontro dibattito, moderato dal giornalista Mario Macrì, a cui hanno partecipato il presidente dell’associazione Falcone, Borsellino, Scopelliti, Carlo Mellea, organizzatore dell’evento, l’autore del testo, il magistrato Salvatore Curcio, sostituto procuratore generale della Corte di appello di Catanzaro, il docente Giancarlo Costabile, il professore Francesco Raspa, il dottor Mantella che ha porto i saluti del commissario straordinario del Comune di Soverato e il dirigente scolastico Gilio Demasi.

Non a caso il libro è stato presentato alle terze, quarte, quinte classi dell’istituto. Il presidente dell’associazione anti ‘ndrangheta Carlo Mellea ha parlato del giornalismo di Badolati come esempio di chi fa il suo lavoro con la schiena dritta, ed ha esortato gli studenti a non chiedere mai raccomandazioni . A entrare nel vivo della tematica è stato il professore Francesco Raspa che ha raccontato in poche parole ma incisive settecento pagine di libro che spaziano dalle origine della ‘ndrangheta ai sequestri di persona, alle rivelazioni dei pentiti, ai codici e ai linguaggi della mala. Poi la parola all’autore del testo Badolati che nel suo libro cita inchieste scottanti, sottolineando come il magistrato Curcio avesse scoperto il volto dell’ndrangheta calabrese in Germania molto tempo fa. Il fenomeno della ‘ndrangheta, secondo Curcio non si comprende ancora oggi nelle sue reali dimensioni.