Uomo scomparso nel 2005: fermato rumeno per omicidio e occultamento di cadavere
Nel corso della nottata i militari della Stazione Carabinieri di Cosenza Principale, hanno arrestato Gabriel Costantin Sercaianu, 34enne cittadino rumeno senza fissa dimora e già noto alla Forze dell’Ordine, in quanto indagato per omicidio volontario aggravato in concorso e occultamento di cadavere. Contestualmente sono stati denunciati in stato di irreperibilità altri tre complici, sempre di origine rumena: F.T., di 32 anni, M.F., di 37 anni e D.G., di 28 anni, che dovranno rispondere degli stessi reati.
L’esecuzione del fermo di Sercaianu e la denuncia in stato di irreperibilità di altri tre suoi connazionali, sono scaturiti in seguito a delle investigazioni relative alla scomparsa, avvenuta nella serata del 16 marzo 2005, di Giuseppe Caloiaro di Carlopoli, nel catanzarese. L’attività dei militari, coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Cosenza, Bruno Antonio Tridico e diretta dal Procuratore Capo, Dario Granieri, avrebbe permesso di ricostruire l’intera vicenda e le ultime ore di vita della vittima.
Nello specifico, il giorno della scomparsa, Caloiaro, dopo essersi recato ad un appuntamento a Cosenza, è svanito nel nulla. Nell’immediatezza, a seguito degli accertamenti - secondo quanto rendono noto i Carabinieri - si sarebbero concretizzati elementi di colpevolezza nei confronti dei quattro rumeni che dimoravano presso il centro di accoglienza “Oasi Francescana”, i quali, però, non furono rintracciati poiché già nella mattinata del 17 marzo 2005, quando ancora non era stata trovata l’autovettura di Caloiaro, si sarebbero dati alla fuga verso il nord Italia, facendo perdere definitivamente le proprie tracce. Il 18 marzo 2005, in località “Ganci” di Dipignano, nel cosentino, è stata ritrovata l’autovettura, una Mercedes di colore bianco, priva di targhe, parzialmente incendiata e con evidenti tracce di sangue.
Le attività investigative dei Carabinieri appurarono che Caloiaro, dopo aver accompagnato la madre in auto all’Ospedale Civile dell’Annunziata dove era ricoverato il cognato, si sarebbe recato nei pressi del ponte “Mancini” di Cosenza dove avrebbe dovuto avere un appuntamento con i rumeni, i quali - sempre secondo la ricostruzione dei militari - gli avrebbero procurato, dietro compenso, una “badante”. Giunto vicino all’Oasi Francescana i quattro rumeni sarebbero saliti sull’autovettura, e uno di questi si sarebbe seduto al lato guida, con l’intento di portalo a conoscere la donna.
Giunti in zona “Molino Irto”, il conducente avrebbe svoltato imboccando una strada sterrata dove avrebbe fermato l’autovettura. A questo punto, uno dei rumeni, seduto sul sedile posteriore, con un cappio avrebbe bloccato l’uomo, mentre quello alla guida gli avrebbe intimato di consegnargli il denaro nonché delle carte di credito con relativo codice PIN. Fatto ciò, quest’ultimo avrebbe colpito a morte la vittima al collo con una lama. I quattro rumeni, dapprima avrebbero buttato il corpo in una scarpata e poi avrebbero tentato di incendiare l’autovettura, scappando a piedi. Rientrati al centro di accoglienza si sarebbero cambiati per poi fuggire il giorno dopo facendo perdere le stracce.
Nel corso della giornata di ieri, dopo ininterrotte ricerche in ambito nazionale e internazionale condotte dai Carabinieri, Gabriel Costantin Sercaianu, presunto carnefice è stato rintracciato in provincia di Verona e, una volta definito il quadro probatorio, i militari hanno proceduto al fermo nel capoluogo bruzio accompagnandolo poi presso la locale casa circondariale. Sono in corso le indagini finalizzate al rinvenimento del cadavere.