Buone pratiche, Agesci ascolta esperienze Saracena e Riace
Buone pratiche amministrative per contribuire a costruire dal basso i buoni cittadini del futuro, le virtuose esperienze territoriali di Saracena (Cosenza) e di Riace (Reggio Calabria) sono state discusse e condivise nel corso dell'assemblea regionale dei capi calabresi dell'Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani (AGESCI) tenutasi nella giornata di ieri presso la Fondazione Terina, a Lamezia Terme.
Invitati dal Comitato Regionale Agesci alla Tavola Rotonda “Sogni-Segni-Bisogna”. Racconti di esperienze “Interpreti del presente per costruire il futuro”, moderati dal giornalista Vincenzo Alvro, il Sindaco di Riace (RC) Domenico Lucano e Mario Albino Gagliardi, Sindaco del Paese del Moscato Passito (Saracena) sono stati testimoni delle due rispettive, significative ed importanti esperienze di impegno a favore dei loro territori.
Attese ed esigenze delle comunità locali, bisogno formativo delle nuove generazioni e delle classi dirigenti, difficoltà economiche, politiche e crisi etica e culturale, valore delle buone esperienze di governo della cosa pubblica a tutti i livelli, importanza dell'impegno personale e di quello sociale, possibilità di cambiare la realtà lasciando un segno e così alimentando i sogni. In una frase, quella celebre di Lord Baden Powell fondatore del movimento Scout, "cercare di lasciare questo mondo un po' migliore di quanto non lo abbiamo trovato". È stato, questo, il leit motiv sotteso agli interventi ed ai diversi contributi emersi nella tavola rotonda.
Politiche di valorizzazione del centro storico e delle identità eno-gastronomiche, promozione della montagna con il caso Novacco, politiche dei turismi 365 giorni l'anno (destagionalizzazione dell'offerta), gestione efficace, efficiente ed innovativa dei servizi (ciclo dell'acqua pubblica e dei rifiuti). Politica intesa come servizio. Sono stati, questi, i contenuti e la cornice entro la quale si è articolato l'intervento del Sindaco di Saracena.
“È stato – ha detto Gagliardi - un momento di confronto utile ed importante sia sulla necessità di dover cambiare dal basso tante delle cose che non ci piacciono e che ci circondano ogni giorno soprattutto nella nostra terra; sia – aggiunge – sulla possibilità che siamo e dobbiamo essere direttamente noi gli artigiani quotidiani dei nostri sogni, i protagonisti di quella rottura epistemologica rispetto a tante realtà, sociali, economiche e politiche che sembrano immutabili ma che invece possono essere governate in ben altre direzioni, più vantaggiose per tutti, capaci di creare valori aggiunti durevoli, benessere, qualità della vita, occupazione, sviluppo sostenibile. È stato un bel messaggio di rinnovata speranza e di incoraggiamento, destinato a soprattutto ai giovani ed a quanti vogliono ancora investire in questa regione”.