Festival del Mediterraneo, Casalinuovo incantato dalla musica del “Tchaikovsky”
Al Teatro Casalinuovo di Catanzaro, nastri di partenza per il Festival del Mediterraneo organizzato dal Conservatorio di Musica Tchaikovsky di Nocera Terinese. Per il primo appuntamento del cartellone sinfonico, tenutosi lo scorso 13 dicembre, l’eccellente e magistrale performance dell’Orchestra Filarmonica della Calabria che, diretta dal M° Filippo Arlia, che ha regalato al pubblico un repertorio noto ma complesso, ossia l’esecuzione integrale della celebre “Quinta Sinfonia di Beethoven” e l’accattivante poema sinfonico n. 3 di Liszt “Les Preludes”.
Un repertorio ardito e coraggioso che, per complessità della compagine orchestrale ma anche per complessità dell’interpretazione, è sempre attuale e ricercato, riveduto ed apprezzato; per questo anche temuto. La Quinta Sinfonia di Beethoven, è forse il capolavoro di più lunga e travagliata gestazione, l’opera più celebre, drammatica e “intimista” del compositore che, provato e turbato da una crescente inquietudine per via dell’avanzare della sordità, descrisse la sinfonia con queste parole: “il destino che bussa alla porta”.
E probabilmente, per un uomo che si avvicinava a perdere l’udito, ma anche la parola, e al quale non restava altro che esprimersi con il linguaggio universale della musica, il celebre motivo di quattro note in apertura al primo movimento di questo capolavoro (e ricorrente nei quattro movimenti della Sinfonia), intende dare voce proprio a questa inquietudine. E fa centro! Al punto che anche la cultura pop, dai tempi di Beethoven, ancora oggi conosce e apprezza l’opera.
Un capolavoro senza tempo rispetto al quale il M° Arlia, che ha diretto la Filarmonica, ha saputo dare voce, con la sua impetuosa, ma intima interpretazione, proprio a quella dimensione “intimista” che sottende alla storia di questa sinfonia. E altrettanto lodevole è stata l’interpretazione del secondo capolavoro in programma, il terzo poema sinfonico di Liszt, il compositore romantico tra i più virtuosi dei romantici. “Les Prèludes”, poema sinfonico dietro al quale si nasconde un eroico “programma” letterario da cui Liszt trasse profonda ispirazione.
Si tratta di una delle “Méditations poetiques” di Alphonse de Lamartine, in cui si raccontano i “preludi ai viaggi di un eroe”. Come Beethoven, Liszt guarda al destino ma con quest’ultimo il tema dell’uomo in balia delle sue o meno fortune, si trasforma in mistica contemplazione, dal “sipario” degli archi gravi che aprono il poema sinfonico, conferendo ad esso un clima misterioso e di estrema tensione e riflessione, agli episodi “pastorali” che introducono temi cantabili atti a suggerire il momento consolatorio dell’eroe, fino al risveglio, allo “squillo delle trombe”.
Sembra di assistere alla “rappresentazione” simbolica di un “dipinto musicale” in cui la musica sola basta a dare voce agli stati d’animo “cangianti” dell’eroe del programma letterario entro cui affonda la coscienza di questo intenso poema sinfonico. E ancora una volta, il M°Arlia, ha saputo bene interpretarne il senso, dimostrando una considerevole versatilità. “Cangiante” come sono “cangianti” gli stati d’animo dell’eroe che ha voluto interpretare, Arlia ha qui tirato fuori non più l’impeto beethoveniano, ma la “cangianza” lisztiana, il turbamento e il movimento impetuoso da una parte, ma anche il gesto composto della consolazione e quello chiaro, preciso e nitido del risveglio. Chapeau! Quando la musica va oltre se stessa, ci vogliono degli ottimi interpreti e il M°Arlia, con la sua Orchestra Filarmonica della Calabria, grazie ad un’abile ed accorta performance, che nulla ha lasciato al caso, ha sapientemente saputo restituire al pubblico due dei migliori “quadri musicali” della letteratura romantica.