Concerto di Natale al penitenziario di Rossano
Ecco, in un ipotetico appello, i segmenti della società della città di Rossano che hanno partecipato, numerosi, ognuno con la propria rappresentanza, all’appuntamento di Natale presso il Penitenziario rossanese per gustare l’esecuzione del Concerto Natalizio.
La tradizionale manifestazione è stata svolta, quest’anno, grazie alla disponibilità manifestata dalla Dirigente Scolastica Filomena Galizia dell’istituto comprensivo Lanza-Milani di Cassano allo Jonio e alla intraprendenza del poliedrico Maestro Giuseppe Campana, Direttore artistico del centro Musicale “G.Verdi” di Rossano i quali, ognuno per la propria parte, hanno fatto in modo che i circa 80 bambini e ragazzini, che compongono l’orchestra, potessero arrivare sino al penitenziario di Rossano, di fronte ad una platea di circa 200 persone, tra studenti, volontari e autorità, come si è detto più sopra, per potersi esibire in quello che è stato un applauditissimo concerto. Non un classico concerto natalizio, ma un repertorio più contemporaneo con brani eseguiti rigorosamente dal vivo dai giovanissimi dell’orchestra, offerto gratuitamente ai detenuti per proporre un momento di aggregazione e svago alle porte del Natale, da sempre periodo dell’anno in cui si è portati a sentirsi più soli, soprattutto se si vive nella realtà della detenzione.
Tra gli altri, era presente il Sindaco di Cassano allo Jonio, il quale ha anche concesso un contributo economico al fine di potere noleggiare dei pullman necessari per il trasporto e ha ringraziato calorosamente il Direttore per l’entusiasmo dimostrato nel coinvolgimento dei giovani ad un confronto diretto con la popolazione ristretta in carcere. Mettere in pratica eventi come questo sottolinea l’alto valore umano dell’iniziativa, occasione di arricchimento sia per i presenti che per i detenuti che non vanno lasciati ai margini della società bensì preparati al prossimo reinserimento.
E’ intervenuto anche il Cons. regionale Graziano il quale ha auspicato che queste iniziative siano il segno di un vento di rinnovamento per il territorio calabrese martoriato dalla criminalità organizzata e dalla corruzione.
L’assessore alla Cultura del Comune di Rossano, nel portare i saluti del Sindaco che non ha potuto presenziare per motivi personali, ha esortato i detenuti a fare proprio l’entusiasmo dei giovani per cambiare la propria vita perchè ha detto, l’assessore comunale Stella Pizzuti, con forza, “ il presente è frutto del passato ma il futuro sarà il frutto di questo presente!!” sottolineando anche l’importanza della cultura nella vita di ognuno di noi aggiungendo che questi sono gli elementi di come dovrebbe, e come potrebbe, essere altrimenti la pena perché le arti, lo studio, la cultura in genere, devono essere un bene a priori, una risorsa di per sé perchè la musica, come le altre forme artistiche, servono sicuramente a far riconquistare ai detenuti fiducia nelle loro capacità senza pregiudizi e questo può costituire la base per intraprendere un reale percorso critico circa le cause che hanno determinato certe condotte delittuose, per cambiare sé stessi.
Il Maestro Giuseppe Campana, Direttore artistico del centro Musicale “G.Verdi” di Rossano, ha spiegato come l’esibizione nel penitenziario della sua città sia un appuntamento talmente importante e ricco di significato che lo ha inserito stabilmente nel cartello de “ La città della musica” con il titolo di “Musica oltre le sbarre” che così è giunta alla seconda edizione. Lo scopo dell’iniziativa consiste nel presentare un progetto di socializzazione, valorizzando le risorse artistiche della nostra città che non producano solo musica fine a se stessa ma il cui fine abbia anche una ricaduta sociale, facendo compagnia ai detenuti per le festività natalizie e, non ultimo, portare al di fuori la realtà positiva della detenzione, spesso oscurata dai media.
Dichiarazione del Direttore Carrà:
“Dopo circa sei anni di incontri e manifestazioni posso tirare un primo bilancio assolutamente positivo del lavoro portato avanti, con passione e sacrificio, da tutti gli operatori penitenziari all’interno del carcere. Il concerto appena svolto realizza un impatto fortissimo che è un impatto primariamente emotivo, che si può misurare poi nel cambiamento delle opinioni, delle percezioni e dei comportamenti. Basti pensare che il brano “Astro del ciel” è stato dedicato al piccolo Cocò trucidato proprio a Cassano e tutti, in primis i detenuti, sono scattati in piedi a battere le mani, immedesimandosi, probabilmente come vittime e non più come carnefici, in quel terribile omicidio.
Certo, non è possibile avere un riscontro scientifico di quelli che sono gli effetti che questi incontri producono sui detenuti e sui ragazzi ma, senza dubbio, si creano effetti fortemente incisivi dal momento che si tende a di-mostrare come si arriva a violare le regole e il danno che in tal modo si arreca agli altri e a se stessi, presentando esperienze di vita o, come in questo caso, attraverso racconti indiretti – la musica - o attraverso testimonianze di vita vissuta. Cerchiamo in questo modo di adeguarci al dettato morale, prima che sociale, che auspica una maggiore apertura di progetti all’interno delle carceri, così da rendere più significativo il trascorrere del tempo dei nostri detenuti.
Mi piace concludere queste brevi riflessioni con una frase di Andrea Giovanni Battantier (psicologo in un consultorio nonché film-maker) che, a mio avviso, riassume quella che è la filosofia che deve guidarci in questo lavoro così particolare “ Ognuno di noi è un’opera d’arte … non sarà mai amata da tutti, ma per chi ne coglierà il senso avrà un valore inestimabile”. Questo perché il carcere non è e non deve essere strumento di “vendetta sociale”.”