Il Comune di Lamezia Terme congeda Lamezia Jazz.
Giovedì pomeriggio, nei locali del Comune di Lamezia Terme, si è tenuto un incontro fra il Direttore Artistico, M° Egidio Ventura, con il sindaco Gianni Speranza e l’assessore alla Cultura Giusi Crimi.
Da tale iniziativa, nulla di buono è stato partorito favore del “Lamezia Jazz Festival” .
Secondo l’amministrazione comunale, le motivazioni che decreterebbero tale “congedo”, sono da attribuire alla mancanza di risorse finanziarie.
L’organizzatore del festival e Presidente dell’Associazione Musicale “Bequadro”, Egidio Ventura, tiene a precisare richiamando l’attenzione del Sindaco e dell’Assessore alla Cultura, che per tutto l’anno 2014 l’Amministrazione Comunale nulla ha erogato a favore dell’Associazione Bequadro e che, quanto dichiarato dal rappresentate di codesta amministrazione in un recente comunicato in riferimento ai contributi relativi agli anni che vanno dal 2005 al 2013, per un ammontare € 339.410,00 a sostegno del Lamezia Jazz, necessita di una precisazione: che l’intera somma erogata,è stata utilizzata per 9 edizioni del Festival e che, sempre da questa somma, va decurtata l’iva al 20%.
Alla spicciola, facendo due conti si evince chiaramente come un festival di qualità sia costato all’Amministrazione Comunale nella misura di 30.000 euro annui.
A mio avviso, appare poca cosa se si pensa che all’incirca lo stesso valore è stato deliberato e attribuito, per un ventennio circa, ad associazioni musicali lametine, che non hanno certamente onorato la parola Cultura.
E se vogliamo andare in fondo, dovremmo parlare dei 41,000 mila euro spesi per intrattenimenti “culturali” relativi alle festività natalizie consistenti in dozzinali e ordinari spettacolini.
Ritengo sia doverosa una riflessione generale sullo spessore di ciò che gli operatori culturali propongono e offrono all’utenza per potere operare, di conseguenza, un distinguo. Lontano da atteggiamenti supponenti ed arroganti che non mi appartengono, penso di poter serenamente affermare che il “Lamezia Jazz”, è stata la vetrina buona di una cittadina nella quale richiamati dalla eco della qualità delle proposte musicali, si sono dati appuntamento gli appassionati e non di tutto il Sud-Italia.
La presenza in seno al festival, i Grandi del panorama internazionale, è stato il frutto di duro lavoro, di contatti costruiti con tenacia e pazienza, di lunghe notti passate a concertare e ad ottimizzare i tempi.
Sacrifici smisurati che hanno generato un iniziativa che resterà nella storia della cultura lametina e che è stata possibile col sostegno dei management, degli amici che insieme a me hanno dato contributo fattivo affinchè questa creatura continuasse a vivere.
Altro aspetto non trascurabile, la rete sinergica creata sia in Italia che all’estero che ha permesso attraverso una combinazione di scambi l’abbattimento dei costi a volte oltre il 50% del cachet.
Un grazie a quelle persone che, numerose,mi chiedono quando riprenderà il Lamezia Jazz? Appassionati da tutto il Sud- Italia ai quali non mi va di rispondere che il Lamezia Jazz sia stato cancellato per mano di amministratori sordi e miopi.
Mi piace chiudere, come sempre sono abituato a fare con una nota positiva che mi porta a pensare ad una nuova stagione del Lamezia Jazz.