Cosenza, petizione del presidente della Consulta studenti
"Tutti conoscono bene la situazione della scuola italiana all'indomani dei tagli sui fondi ad essa destinati che dal 2012 ad oggi subisce". E' quanto si legge in una petizione inviata dal presidente della Consulta provinciale degli studenti di Cosenza.
"Ed è oggi più che mai - continua la petizione - sotto gli occhi di tutti gli studenti cosentini presente il grave disagio che sta producendo l'assenza dei riscaldamenti nelle scuole, ormai divenute impraticabili. Tantissimi ragazzi, di più istituti sparsi sulla provincia, hanno denunciato sui social-network ed anche alle loro famiglie questa grave problematica ed anche i rappresentanti della consulta non sono rimasti inermi a guardare ma, essendo i portavoce dei problemi delle scuole della provincia hanno deciso di agire. Molti denunciano che in alcune scuole addirittura i riscaldamenti sono assenti tutto il giorno, mentre in altri stanno accesi solo per poche ore e la temperatura nelle aule dovrebbe essere dai 20 ai 22° C. Si sa bene che uno studenti medio passa almeno metà della propria giornata per 6 giorni su 7 all'interno di un istituto scolastico ed ammalarsi nell'esercitare un loro diritto all'istruzione è davvero il colmo. Ora la misura è piena. Per questo la situazione deve mutare e lo deve fare in fretta, specialmente alla luce di eventuali investimenti in edilizia scolastica che le istituzioni hanno intenzione di programmare; ma investire sull'edilizia e trascurare un problema come quello dell'agibilità e vivibilità degli edifici non è giusto.
Pertanto i rappresentanti della consulta provinciale degli studenti ed i rappresentanti d'istituto di moltissime scuole della provincia di Cosenza sottoscrivono questo appello verso le istituzioni chiedendo loro di mobilitarsi nel più breve tempo possibile, al fine di risolvere il problema. La scuola è presidio di democrazia, la scuola è riferimento nella società e deve essere un luogo sicuro e caldo per gli studenti. Noi crediamo che questo appello non cadrà nel vuoto e le istituzioni tutte daranno il loro contributo a risolvere tale problematica, altrimenti saremo disposti a manifestare pubblicamente in piazza il nostro disagio".