Fondazione Campanella: lavoratori licenziati, “tutti in cig”
In merito all'incontro avvenuto a Roma con il ministro Lorenzin, 75 lavoratori licenziati, per il tramite del loro difensore, avvocato Francesco Pitaro, hanno notificato un atto al presidente della regione, Mario Oliverio, e al Presidente della Fondazione, Paolo Falzea, con cui hanno manifestato la loro formale e sostanziale opposizione all'idea, che sarebbe venuta fuori dall'incontro romano, di porre in cassa integrazione solo i lavoratori licenziati.
"Ed infatti, se la collocazione in cassa integrazione determina de plano il ritiro dei licenziamenti - si legge in una nota - appare più equo e corretto e logico porre in cassa integrazione tutto il personale della Fondazione prevedendo per tutto il personale una riduzione dell'orario di lavoro. La collocazione in cassa integrazione dei solo licenziati, invece, determinerebbe, in modo iniquo e discriminatorio, l'allontanamento dal posto di lavoro dei soli lavoratori che senza colpa si sono ritrovati licenziati".
"I 75 lavoratori, pertanto - conclude la nota stampa - hanno chiesto a Oliverio e Falzea di estendere, con contestuale riduzione dell'orario di lavoro, la cassa integrazione a tutto il personale, che permetterebbe a tutti i lavoratori, e non solo ad alcuni, di continuare ad avere una occupazione, nonché l'attivazione di ogni meccanismo diretto a salvare in modo definitivo, valorizzandola, la Fondazione Campanella nonché tutti i posti dei dipendenti". (AGI)