Trebisacce, La Rocca su arretrati Ici terreni edificatori

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“Tutte le bollette per il recupero di Ici arretrata su suoli edificatori, che il comune di Trebisacce ha recapitato a moltissime famiglie prima di Natale, sono da considerare nulle e prive di qualsiasi efficacia perché spedite attraverso le poste private”. E' quanto sostiene Pino La Rocca.

"La suddetta tesi - continua la nota - destinata a fare scalpore ed a mettere sul chi va là i contribuenti, è del dottor Luciano Lo Prete, noto professionista del luogo nonchè vice-presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Castrovillari il quale, nel corso dell’incontro con i cronisti, si è premurato di dimostrare la fondatezza del suo assunto fornendo copia della sentenza della Corte di Cassazione n. 22375 dell’ottobre 2006 che recita testualmente: “Le pubbliche amministrazioni, per la notifica degli atti, sono tenute a rivolgersi obbligatoriamente al fornitore del servizio di posta universale e cioè a Poste Italiane Spa… Qualsiasi notificazione, se affidata ad un’agenzia privata, si deve considerare giuridicamente inesistente.

Musica, questa, per le orecchie dei contribuenti che hanno mal digerito l’arrivo imprevisto di queste bollette, in molti casi molto esose perché riferite a più annualità e anche perché arrivate in sovrapposizione a diverse altre scadenze. Per la verità il dottor Lo Prete, che in più occasioni ha svolto incarichi professionali negli enti locali, non si è limitato alla irregolarità della spedizione, ma è entrato nel merito muovendo una serie di rilievi di illegittimità, a cominciare dalla presunta incompatibilità della “Tributi Service srl”, la società incaricata degli accertamenti che non avrebbe ricevuto alcun incarico diretto dal comune, per finire ai valori attribuiti “unilateralmente” dal comune ai suoli. Valori che, secondo il commercialista e, a suo dire, secondo il parere della Commissione Tributaria di Milano, non sono validi se non supportati da una perizia tecnica valida per ciascun terreno e per ciascuna annualità”. Una brutta gatta da pelare, insomma, per gli amministratori in carica che hanno esigenza di monetizzare per puntellare le anemiche casse comunali".