Tortora: grande partecipazione all’assemblea del Comitato Fiume Noce
Grande partecipazione popolare all’assemblea pubblica sulla salute del Fiume Noce e la vicenda di San Sago, che si è tenuta domenica mattina a Tortora, nel cosentino. La sala consiliare gremita di gente ha fatto ben sperare il Comitato Fiume Noce sull’interesse della popolazione alla problematica.
Il responsabile di “Libera” Lagonegrese, Gerardo Melchionda, ha aperto l’incontro facendo un resoconto di ciò che è stato realizzato dal 2011 ad oggi e degli impegni presi dai comuni facenti parte del Comitato. “In questi anni - ha spiegato - abbiamo cercato di mobilitare le istituzioni affinché si interessassero alla questione ambientale relativa al Fiume Noce. Oggi siamo lusingati nel vedere tantissimi cittadini interessati a queste importanti problematiche, perché abbiamo bisogno soprattutto del sostegno delle popolazioni residenti lungo il corso del fiume e alla sua foce, per dare forza alle nostre battaglie e per ottenere dei risultati concreti. Il fiume Noce – ha concluso Melchionda - è un bene comune che, in quanto tale, appartiene a tutti e proprio per questo deve essere costantemente monitorato e salvaguardato”.
Nel corso dell’incontro è emersa, inoltre, l’urgenza di ottenere risposte concrete dall’Arpab(l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente di Basilicata) sull’installazione delle centraline di monitoraggio al fine di tutelare la salute del fiume. “Il Comitato Fiume Noce - ha sottolineato il sindaco di Tortora Pasquale Lamboglia - si riunisce periodicamente in tutti i comuni della valle, ma oggi lo fa qui a Tortora non casualmente ma in vista dell’udienza del prossimo 12 febbraio. Tale udienza, relativa al rinvio a giudizio dei responsabili dell’impianto di smaltimento rifiuti liquidi pericolosi e non, ubicato in San Sago, tuttora inattivo in quanto sotto sequestro giudiziario per l’inchiesta promossa dalle procure di Lagonegro e di Paola”.
“Noi - ha aggiunto il primo cittadino - vorremmo che a seguito di quell’inchiesta e di quanto è emerso dalle perizie che le parti civili hanno depositato, si appalesasse la necessità della revoca di tutte le autorizzazioni ancora in essere per tale impianto. Che venisse, inoltre, imputato a quella gestione anche il disastro ambientale, per utilizzare il risarcimento nella bonifica del fiume. Dai dati in nostro possesso, pare che le quantità di metalli pesanti sversate nel corso d’acqua siano altissime. In questa battaglia i comuni non possono essere lasciati soli ma è indispensabile la partecipazione attiva dei cittadini, come oggi hanno dimostrato con la loro significativa presenza”.
Tra le varie problematiche riscontrate, è emersa anche quella delle eccessive autorizzazioni concesse per la realizzazione di nuove centrali idroelettriche lungo il corso del fiume. A tal proposito il Comitato ha già richiesto alla Regione Basilicata un monitoraggio attento e la redazione di un piano organico.