Agricoltura, Marziale: “Imu sui terreni serve solo a fare cassa”
“L’IMU sui terreni agricoli rappresenta soltanto un nuovo balzello che serve solo a fare cassa”. E’ quanto afferma il consigliere provinciale di Catanzaro Marziale Battaglia, delegato alle politiche agricole e alle attività produttive.
“Anche dopo l’approvazione del decreto legge n.4 del 24 gennaio 2015, che ha stabilito alcune esenzioni dall’IMU, resta comunque una tassa iniqua – sostiene Marziale -. Nel nuovo decreto legge non sono state affrontate le vere problematiche della tassazione dei terreni agricoli e in generale dei terreni utilizzati, quali beni strumentali dalle imprese agricole, ma ci si è limitati a una valutazione di carattere esclusivamente finanziario. Il precedente decreto legge n.66 del 28 novembre 2014 (oggetto di diversi ricorsi al TAR del Lazio accolti in prima istanza con temporanea sospensione) ha individuato tre fasce altimetriche: Comuni Totalmente Montani con altitudine del centro sopra 600 metri (tutti i terreni esenti); Comuni Parzialmente Montani con altitudine dal centro compresa tra 281 metri e 600 metri (esenti solo i terreni di proprietà di coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali iscritti alla previdenza agricola oppure quando questi vengono concessi in comodato o in affitto ad altri coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali iscritti alla previdenza agricola); Comuni Non Montani con altitudine dal centro fino a 280 metri (tutti i terreni sono oggetto di imposta)”.
Conseguentemente, nella Provincia di Catanzaro degli 80 comuni, che, secondo la classificazione precedente in vigore fino al 2013, erano esenti praticamente tutti, solo 35 fruiranno dell’esenzione totale IMU, 19 avranno invece un’esenzione parziale e i restanti 26 Comuni, dovranno pagare entro il 10 febbraio 2015 tutta l'imposta sui terreni. La nuova tassa prevede, a partire dal 2014, un maggior gettito per circa 350 milioni di euro, che andrà a gravare interamente sul settore agricolo senza tenere conto della condizione in cui versa.
Per questo motivo, il consigliere Battaglia, che nei giorni scorsi ha incontrato alcuni imprenditori agricoli, ha presentato un ordine del giorno con il quale chiede al Presidente Enzo Bruno di inserire la discussione nel prossimo consiglio provinciale.
“In sostanza viene chiesto di sospendere l’attuazione del decreto, che introduce una nuova forma di tassazione per i Comuni, che fino ad oggi erano esenti, attraverso un percorso partecipato tra il Governo e le Istituzioni (Regione Calabria, il Governatore Oliverio, le Province e le associazioni di categoria) e di ripristinare l’esenzione in vigore fino al 2013 quando i terreni agricoli erano esenti da IMU se il Comune era riconosciuto come Comune montano o di collina secondo la classificazione individuata nella Circolare del Ministero delle Finanze n. 9 del 14 giugno 1993 oppure, in subordine, modificare sostanzialmente il decreto, includendo non solo l’altimetria come strumento di selezione dei Comuni montani esenti da IMU, ma anche altri fattori quali criteri di esenzione, tipo: l’orografia, il deficit infrastrutturale, la densità di popolazione, etc riconosciuti anche a livello europeo – conclude Battaglia -. Inoltre, moltissimi nostri terreni rientrano nel PAI (Piano Assetto idrogeologico) con vincolo idrogeologico inibitorio o a rischio di frane. Infine, allo stato attuale, nei comuni parzialmente montani, vengono oltretutto penalizzate le imprese familiari e tutte le iniziative finalizzate al ricambio generazionale, dove frequentemente il genitore ormai anziano e non più iscritto alla previdenza agricola concede in affitto o in comodato il proprio terreno agricolo ai figli affinché proseguano l’attività agricola, attualmente questi terreni sono esclusi dalla possibilità di beneficiare dell’esenzione Imu”.