Imprenditori interessati al Sant’Anna, alla politica la responsabilità delle scelte

Crotone Infrastrutture Vincenzo Ruggiero

L’occasione è stata quella della presentazione di una campagna promozionale della Ryanair, attualmente unico operatore che assicuri i voli da e per la città di Crotone. Ma la ciliegina è venuta fuori, forse in un impeto di protagonismo, dal sindaco di Isola Capo Rizzuto che, quasi al termine della conferenza, ha annunciato - a dire il vero tra l’indifferenza di molti dei presenti - l’intenzione da parte di una non meglio specificata cordata di imprenditori di entrare nella Società di gestione.

Ebbene sì: qualcuno realmente interessato a “comprare” il cosiddetto “pacchetto di controllo” dell’aeroporto di Crotone esiste per davvero, e i suoi emissari sono sbarcati proprio stamani nello scalo pitagorico, solo pochi minuti prima che terminasse la conferenza stampa indetta dalla Ryanair.

Le intenzioni sembrano serie e qualificate. Gli azionisti pronti a portare nuova linfa al “Pitagora” sarebbero infatti, secondo fonti ben informate, aziende specializzate nel “settore”. E questo ci tranquillizza.

Ora, però, va capito (al di là degli annunci) quanto l’attuale compagine societaria sia pronta ad accettare (e a quali condizioni) l’ingresso nel capitale di una forza economica probabilmente molto più strutturata e che certamente non vorrà essere meno “forte” rispetto a quella attuale.

Intanto, chiunque essi siano gli imprenditori che vorranno sorvolare il Pollino e “planare” in riva allo Jonio, sanno bene che qui anche i temuti Turchi, al loro arrivo, non ebbero vita facile! Più recentemente ci provarono dei loro vicini mediterranei e un po’ tutti rammentano come andò a finire: annunci in pompa magna e progetti seppelliti sotto presunti “magna, magna”.

Gli interessi che ruotano intorno allo scalo crotonese sono tanti e meritevoli ma alcuni si potrebbero malignamente quantificare, purtroppo, non in euro o in posti di lavoro ma in una diversa sorta di valore aggiunto indiretto: più semplicemente in “propaganda”. Politica, soprattutto, e questo già di per sé non è che sia proprio un bene!

Il “Pitagora”, fino ad oggi, si è retto grazie all’importante contributo pubblico, in pratica con i soldi dei contribuenti, di noialtri per intenderci e non, come qualcuno vorrebbe credere, per voluntas divina (a vantaggio degli smemorati valga rammentare i soci della Spa: Camera di Commercio di Crotone, Provincia di Crotone, Comuni di Crotone, Isola Capo Rizzuto e Cutro, Regione Calabria). Il timore, lecito?, è che la contropartita per tutto ciò possa essere stata l’ottenimento di un qualche consenso abbinato ad un stato di riconoscenza; atteggiamenti d'altronde inimmaginabili se solo si facesse cenno ad un antico e saggio proverbio popolare che ricorda come son tutti … bravi, col deretano degli altri.

Allora, e per fugare ogni dubbio: nulla ci renderebbe più orgogliosi che vedere l’aeroporto di Crotone crescere su basi solide e progetti a lungo termine; ben vengano pertanto azionisti seri e “del mestiere capaci di investire non solo denaro ma soprattutto software all’interno dell’azienda; nessuna preclusione a paventate società uniche per i tre scali calabresi, a condizione che quello crotonese possa essere ben rappresentato nel Cda e da gente che sappia fare il suo lavoro (vedasi, ad esempio, possibili nuovi azionisti “del mestiere”).

Ma per una volta chi dovrà decidere, per conto nostro (e con i soldi nostri) le future sorti della scalo faccia un sano esame di coscienza, abbandoni per un attimo l’Es Freudiano e rinunci ad eventuali pulsioni individuali in nome dell’interesse collettivo e dello sviluppo del territorio. Valuti con attenzione e intelligenza le proposte sul tavolo (quello che gli addetti chiamano un “Piano industriale”) e, se necessario, sappia fare anche un passo indietro: dopo ci saranno meno riflettori ad attenderlo ma la notte potrà dormire soddisfatto. E magari “sognare di poter volare”.

V.R.