Delegazione istituzionale visita la centrale di Manfredonia.

Cosenza Attualità

Sulle sorti della Centrale elettrica e, più in generale, sullo sviluppo sostenibile di Rossano e dell’intero comprensorio, serve serietà politica e intellettuale che deve essere alla base di un confronto positivo e propositivo. Senza questi presupposti qualsiasi atto rimarrà fine a se stesso. Così come alcune polemiche, imbastite da qualcuno per puro spirito di patata contro l’Amministrazione Antoniotti e la classe di governo di Centro Destra, che alla fine risulteranno deleterie al dibattito e improduttive ai fini di un’auspicabile crescita economica dell’intera realtà urbana. Al momento possiamo solo constatare che Enel, proprietaria del sito di contrada Cutura, da quanto ci risulta, non ha alcun progetto di riconversione o di riutilizzo dell’impianto cittadino. E questo anche a causa della precedente gestione amministrativa che oltre ad un condivisibilissimo “no” al carbone, non ha avuto la lungimiranza di rapportarsi con l’azienda per proporre piani di investimento alternativi. Dimostrando, dunque, incapacità a confrontarsi. Stessa incapacità dimostrata oggi dal Capogruppo consiliare del Pd che continua a parlare a vanvera senza metodo né alcuna cognizione di causa. Dove sono le proposte alternative di Micciullo? Non ce ne sono.

Da parte nostra, invece, abbiamo da tempo avviato un’attività di approfondimento e di analisi che ci sta portando a conoscere le diverse possibili alternative di riconversione dell’impianto, da mettere sul tavolo di confronto con Enel. Perché vogliamo la riconversione!

Partendo da questa lo scorso venerdì 13 Febbraio, una delegazione dei Gruppi consiliari di Maggioranza (Forza Italia, Udc e Alleanza Rossanese), ha fatto visita all’impianto ETA Manfredonia, aprendo tra l’altro un confronto con amministratori e cittadini del centro pugliese per avere riscontro sull’impatto ambientale che la centrale gestita dal Gruppo Marcegaglia ha sul territorio della pianura foggiana e del Gargano.


Un’iniziativa del tutto indipendente e alla luce del sole – dichiarano i Capigruppo Adele Olivo (Forza Italia), Pino Mascaro (Udc) e Lorenzo Antonelli (Alleanza rossanese) – nata dai continui e positivi confronti all’interno della Maggioranza. Altro che incontri carbonari, come continua millantare qualcuno! Convinti, come siamo, che per avviare un confronto costruttivo e che miri concretamente a garantire una possibilità di riutilizzo sostenibile ed in linea con le vocazioni del territorio, del polo industriale di contrada Cutura, c’è bisogno di aggiornarsi e approfondire tutte le possibilità offerte dal mercato. Una pratica che abbiamo cercato di condividere, vanamente, anche con gli esponenti della minoranza consiliare e con lo stesso capogruppo Micciullo, invitato a prendere parte alla visita presso l’impianto pugliese. Sicuramente, non essere stati presenti, significa – proseguono i Capigruppo di Centro Destra - non voler dare risposte alla cittadinanza che, al contrario, attende riscontri dalla politica e dall’Amministrazione per conoscere quali sono le possibili o reali proposte di rilancio del più importante centro industriale della Sibaritide. Al momento, per un’ipotetica riconversione, abbiamo al vaglio la proposta di un impianto a pirolisi, proposta dal capogruppo di Fratelli d’Italia, alla quale si aggiungerà quella della Maggioranza, che al momento ha al vaglio diverse alternative in linea con quelle che sono le direttive imposte dal piano energetico regionale e ancor prima con la vocazione del territorio.

L’idea di un impianto a letto fluido, quella valutata e studiata nel corso della visita presso la centrale di Manfredonia, è solo una delle ipotesi sulla quale ci confronteremo in Consiglio comunale e con la cittadinanza. E non sarà di certo l’unica, considerato che stiamo varando un planning di visite in altre centrali, così da conoscere nuovi metodi di produzione di energia. Questo, con la netta consapevolezza che, come classe politica, abbiamo il dovere verso il cittadini e soprattutto nei confronti delle nuove generazioni di fare il possibile affinché un patrimonio industriale storico non venga disperso. Pensiamo, dunque, ad una possibilità di riconversione sostenibile con l’ecosistema del nostro territorio. Perché sia chiara una cosa – ribadiscono ancora i Capigruppo di Maggioranza - il veto del Governo Antoniotti su qualsivoglia “porcata” ambientale ai danni della Città e della Sibaritide era e rimane inossidabile. A proposito, non siamo stati certo noi a ridurre la discarica di Bucita in una cloaca indegna piena di rifiuti, per i quali è stata messa sotto sequestro! Insieme ai cittadini ci siamo opposti con le unghie e con i denti, anche contro la nostra stessa parte politica, per bloccare ogni eventuale riutilizzo della discarica cittadina. Ci siamo riusciti e oggi possiamo guardare all’impianto di Bucita più come una risorsa che non un problema. L'Amministrazione comunale rimane attenta e vigile riguardo alla problematica Enel. Prova ne sono i diversi confronti che, negli ultimi anni, si sono tenuti tra le forze politiche cittadine ed i vertici dell’azienda, tutti mirati a mettere in atto un progetto di rilancio, ribadiamo sostenibile, della centrale di contrada Cutura. Nonostante il disinteresse palesato dalla stessa Enel a procedere, in questo momento, a qualsivoglia investimento su Rossano. La questione, dunque, è tuttora aperta, soprattutto a quel proficuo e costruttivo confronto, necessario – concludono Olivo, Mascaro e Antonelli - per programmare sviluppo e a garantire un futuro ricco di maggiori opportunità ai figli di questa terra. Non ci chiuderemo dietro a posizioni pregiudiziali, così come purtroppo è stato fatto in passato.