Centrale Enel di Rossano: lavoratori sospendono momentaneamente la protesta
Dopo quattro giorni di protesta a cento metri dal suolo, su una delle due ciminiere dell’impianto, i sei lavoratori dell’indotto sospendono momentaneamente la loro eclatante protesta e tornano e terra accolti dai loro trenta compagni di ventura.
A convincerli a sospendere la protesta è stato un documento ufficiale, sottoscritto da ENEL e sindacati, che assicura loro la prosecuzione lavorativa anche dopo il 31 dicembre prossimo, data in cui secondo l’azienda, doveva partire un uovo appalto omnicomprensivo di tutti gli appalti attuali ma con una forte riduzione economica, cosa che avrebbe significato anche una forte riduzione di personale.
Nei quattro giorni di lotta i sei hanno avuto al loro fianco costantemente il Sindacato confederale, oltre ai propri colleghi, molto preoccupati delle loro condizioni psico-fisiche ed hanno ricevuto la visita solidale del sindaco di Rossano e di quello di Corigliano oltre a quella del vescovo mons. Satriano che ha assicurato loro tutto l'interessamento per la triste vicenda.
Nel frattempo è stato convocato per lunedì prossimo un incontro in Regione tra il presidente Oliverio, il Sindaco di Rossano, l’ENEL e le Organizzazioni Sindacali.
Dopo le colpevoli, continue perdite di tempo, finalmente si parlerà di un possibile futuro per il sito dell’attuale Centrale ENEL di Rossano.
“E’ risaputo da tempo che il sito della centrale ENEL di Rossano, l’azienda lo vuole dismettere unitamente ad altri 22 dislocati nel Paese”. È quanto dichiara il segretario generale della UILTEC Gino Campana, che prosegue: “Da tempo stiamo invitando le amministrazioni politiche locali, comune, provincia e regione a vedersi per proporre qualcosa di alternativo. In molti altri siti come Porto Tolle, La Spezia, Bari, Livorno, Piombino, ecc. sono arrivate all’azienda proposte tra le più svariate: costruzioni di impianti sportivi, centri congressi, centri di formazione ed altro. Per Rossano il nulla più assoluto. C’è voluto il sacrificio di sei padri di famiglia disperati per smuovere qualcosa – conclude amaramente Campana”.
Dello stesso tenore le dichiarazioni del Segretario Regionale di Settore Gianpiero Mercogliano. “Fa tristezza dover constatare che per smuovere la politica dai suoi doveri, ci sia bisogno di azioni eclatanti come quella che abbiamo vissuto in questi giorni” afferma Mercogliano.
“Finisce qui la protesta dei sei lavoratori saliti sulla ciminiera ma comincia adesso il percorso per garantire occupazione in quel territorio ed in quel sito in particolare – dichiara il Segretario Generale della UIL cosentina Roberto Castagna. Il sindacato sarà attento e non tollererà ritardi di qualsiasi genere per raggiungere tale obiettivo. Si decida e lo si faccia presto, su cosa si vuol fare di quel sito industriale, poi ci si confronti con l’azienda e si dia inizio ai lavori. I lavoratori non possono aspettare i tempi “politici” del continuo tergiversare – è il monito di Castagna”.