Camere Commercio: norma salva-Reggio in proposta Confindustria
Il presidente di Confindustria Reggio Calabria, Andrea Cuzzocrea, nel corso di una riunione nella sede romana di Viale dell'Astronomia, ha chiesto e ottenuto di inserire una deroga per le Città metropolitane nella proposta di Confindustria nazionale sulla riforma delle Camere di commercio.
"Una misura - spiega un comunicato stampa - finalizzata ad aggirare l'ostacolo dei requisiti minimi di dimensionamento degli enti, salvaguardando così anche la Cciaa di Reggio Calabria che, alla luce del numero insufficiente di aziende iscritte, rischia di essere soppressa o accorpata a un'altra. La proposta di Cuzzocrea - si sottolinea - è arrivata nel corso dell'assemblea a cui hanno partecipato i presidenti delle Territoriali e quelli delle Camere di commercio espressi dalle associazioni degli Industriali. Le assise sono state promosse dalla vicepresidente nazionale di Confindustria, Antonella Mansi, per dare vita a un confronto aperto sul posizionamento a breve e medio termine del sistema confederale sui temi camerali, soprattutto nella prospettiva, che viene definita "auspicabile", di una rapida ripresa dell'esame del ddl sulla riorganizzazione della pubblica amministrazione, che include anche la riforma delle Camere di commercio. All'incontro hanno preso parte, oltre a una settantina di rappresentanti delle territoriali, i vicepresidenti nazionali Antonella Mansi, Antonello Montante e Ivan Lobello".
"Attualmente le partite Iva attive presso la Cciaa di Reggio sono 55mila a fronte del minimo di 80mila contenuto nel disegno di legge del governo. E' evidente - argomenta Cuzzocrea - che si tratta di un ordine di grandezza non raggiungibile sul nostro territorio. Ecco perche' abbiamo avanzato e fatto condividere dall'assemblea convocata dalla vicepresidente Mansi una proposta che riteniamo giusta e non una campagna campanilistica. Riteniamo che aver fatto inserire tutto questo nel documento ufficiale di Confindustria nazionale conferisca ancora maggiore forza alla nostra battaglia e alla nostra rivendicazione. Tutto questo - ha aggiunto il rappresentante degli industriali reggini - va inquadrato nel contesto di una riforma fondamentale per restituire compiti concreti al sistema camerale e soprattutto per conferirgli un'effettiva capacità di incidere positivamente sulle dinamiche dell'economia, ormai in ginocchio. Le Camere di commercio, così come sono strutturate in questo momento, rappresentano un peso e un costo inutile per il sistema Paese, ancora più inaccettabile in realtà particolarmente esposte alla crisi come Reggio e la Calabria. Questi enti vanno razionalizzati sia nel numero complessivo, sia nella loro struttura interna. Devono diventare snelli ed efficienti, votati al perseguimento della mission dello sviluppo economico del territorio e non limitarsi a una mera attività di studio e rappresentanza che peraltro istituzionalmente non appartiene ad essi".
Un altro aspetto fondamentale della riforma delle Camere di commercio ad avviso dell'ingegnere Cuzzocrea è "il peso della rappresentanza di ogni associazione di categoria. Devono essere individuati criteri certi, oggettivi e soprattutto razionali per la composizione del consiglio camerale che va ad esprimere il presidente dell'ente. Fino a questo momento, infatti, sono stati utilizzati metodi che hanno finito per mortificare le associazioni più prestigiose, radicate sul territorio e soprattutto dotate di un alto numero di aziende iscritte ad alto valore aggiunto, a beneficio di associazioni con una rappresentatività assai modesta, ma che forse sono state premiate per altre ragioni".
Andrea Cuzzocrea, nell'auspicare che le iniziative parlamentari in atto per correggere il ddl possano andare a buon fine, ribadisce la disponibilità "tecnico-politica di Confindustria Reggio Calabria e dell'intero sistema confindustriale ad affiancare i rappresentanti delle istituzioni per definire le azioni volte a mantenere in vita e a rendere efficiente la Camera di commercio reggina". (AGI)