Sanità: consegnati lavori sede servizi a Casole Bruzio
Sono stati affidati oggi, alla presenza del sindaco di Casole Bruzio, Salvatore Iazzolino, dell'impresa appaltatrice e dei dirigenti dell'Asp, i lavori di riqualificazione della struttura di Casole Bruzio costruita vent'anni fa per essere destinata a servizi socio-sanitari ma mai entrata in esercizio. Ne da notizia, con un comunicato, l'assessore regionale Carlo Guccione.
Entro novanta giorni da oggi, questa struttura - si legge - sarà resa fruibile e pienamente operativa e ospiterà al primo piano un ambulatorio polispecialistico e al secondo piano un centro diurno per anziani. Quella di Casole fa parte di una serie di 21 immobili realizzati tra il 1995 e il 1996 con finanziamenti del ministero della Salute per essere destinati ad attività socio-assistenziali ma mai entrati in esercizio. Negli anni - continua - abbiamo effettuato una ricognizione di questo immenso patrimonio pubblico lasciato marcire in preda all'incuria e al degrado che è poi confluita nel dossier "Il cimitero delle opere incompiute" in cui abbiamo lanciato la proposta di recuperare il patrimonio immobiliare delle 21 strutture abbandonate per destinarle a servizi essenziali per anziani, minori con disabilità e famiglie in difficoltà, attraverso il coinvolgimento dei Comuni e delle Asp. Quella denuncia divenne un caso nazionale arrivando sui principali network televisivi (da Rai 1 a La7) ed aprì la strada alle prime convenzioni per riqualificare quello che rischiava di diventare l'ennesimo monumento allo spreco calabrese. Dopo l'affidamento dei lavori per la struttura di Casole Bruzio - continua la nota - si è pervenuti a due bandi attraverso cui saranno rimesse in esercizio le strutture di Fagnano Castello, Canna e Cleto - il cui iter è arrivato alla manifestazione di interesse - mentre la struttura di Santa Sofia d'Epiro è stata individuata per ospitare i pazienti che attualmente sono alloggiati negli Opg (ospedali psichiatrici giudiziari). De opo avere denunciato lo stato vergognoso in cui queste opere venivano mantenute, siamo riusciti, con la collaborazione dell'Asp e dei Comuni interessati, ad articolare i primi protocolli d'intesa per l'utilizzo di queste strutture a fini socio-sanitari. Ora, entro un anno, - conclude Guccione - anche le restanti strutture mai entrate in esercizio dovranno essere riqualificate e rese fruibili dai cittadini calabresi per l'erogazione di servizi sanitari e socio-assistenziali".