Anniversario Nicola Calipari, reazioni
"Lasciatemi dire che ricordare la figura di Nicola Calipari, così come quella delle tante vittime del dovere, non vuole e non può essere un atto rituale o un atto formale. L'esercizio della memoria serve certamente a rendere omaggio a una figura dei nostri tempi che non ha esitato a sacrificare la propria vita per adempiere al suo dovere. Ma deve essere soprattutto un'occasione per riflettere, per riflettere sulle drammatiche conseguenze dei conflitti armati, sull'inumana ferocia di ogni forma di fanatismo e di intolleranza, sulla necessita' di contrapporre a tutto questo le fondamentali armi della democrazia, della solidarieta' e della pacifica convivenza di culture e di popoli". Lo ha detto la presidente della Camera, Laura Boldrini, aprendo la commemorazione in Aula del capo dipartimento del Servizio per le informazioni e la sicurezza militare, nel decennale della sua morte a Baghdad, nel corso dell'operazione volta a liberare Giuliana Sgrena, sequestrata dai terroristi in Iraq. Parole accolte da un applauso bipartisan dell'emiciclo.
"Nicola Calipari è stato un poliziotto, un investigatore, un uomo sempre dalla parte della giustizia, di chi lavora per combattere il crimine e rendere piu' sicuro il nostro paese. Non è facile oggi definire il significato di 'eroe' in un mondo nel quale il clamore di chi urla e fa polemica ha più successo di chi serve lo Stato senza la soddisfazione della ribalta mediatica: ecco Nicola Calipari studio' il crimine e lo combatte' ogni giorno senza cercare l'affermazione personale. A lui dobbiamo, per esempio, un materiale preziosissimo come l'analisi dei codici di affiliazione della 'ndrangheta in Australia". Lo ha detto Emanuele Fiano in occasione della commemorazione in Aula alla Camera di Nicola Calipari, a 10 anni dalla tragica scomparsa.
"Purtroppo - ha aggiunto il deputato Pd - il processo sulla sua morte non ci ha consegnato una veritaà e un colpevole. Una ragione in più per onorare la memoria di Nicola Calipari che consideriamo un esempio per la nostra e per le future generazioni. Resta il dolore per l'ingiustizia: nessun colpevole pagherà per la morte innocente di un servitore dello Stato che difese i valori della nostra costituzione e della libertà. Per questo noi oggi abbracciamo la nostra amica, compagna e collega Rosa e i suoi figli. Non vogliamo celebrare un'occasione retorica, ma approfondire la lezione civile di un servitore dello Stato vissuto senza clamore, morto nel compito del suo dovere per la libertà di tutti noi".
"Molti, forse tutti, siamo pronti a giurare che daremmo la vita per un altro nel momento del pericolo. Nicola Calipari l'ha fatto per davvero, con semplicità. Non ha avuto dubbi. Nell'istante in cui sono partite le raffiche dei marines contro la Toyota Corolla che sulla strada dell'aeroporto di Baghdad portava in salvo la giornalista del 'Manifesto' Giuliana Sgrena, le ha fatto da scudo, perfettamente consapevole di scegliere la strada sicura del sacrificio di se'". Lo ha detto Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, intervenendo in Aula a Montecitorio, ricordando Nicola Calipari a 10 anni dalla sua morte. "Calipari - ha proseguito - ha rappresentato il volto dello Stato amico e fraterno, nei confronti della persona che era chiamato dal suo dovere a liberare e poi portare in salvo. Chi lo ha conosciuto sostiene che direbbe, se fosse qui a poterlo raccontare, di aver fatto la cosa normale, e che si sarebbero comportati cosi' anche i suoi colleghi. Molte speculazioni sono state fatte sulla sua morte. Alcune invece di essere tese alla ricerca della verità, hanno voluto cavalcare la polemica ideologica e il rancore personale. Ad esempio il quotidiano 'Repubblica' sosteneva la tesi che i rapimenti facessero parte della 'fabbrica della paura', allestita dal governo Berlusconi per tenere in pugno l'opinione pubblica inventando la minaccia terroristica. Per cui appoggio' senza alcuna decenza la tesi americana secondo cui gli uomini del Sismi se l'erano cercata per imprudenza e per eccesso di velocità. Naturalmente 'Repubblica' non parlo' piu' di 'fabbrica della paura', quando fu rapito un suo giornalista in Afghanistan nel 2007".
QUIRINALE: MATTARELLA RICEVE LA FAMIGLIA DI NICOLA CALIPARI
In occasione del decennale della morte di Nicola Calipari, Dirigente della Polizia di Stato, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto nel pomeriggio al Quirinale la moglie, Rosa Maria Villecco Calipari e i figli, Silvia e Filippo.
CALIPARI: RENZI, MORTO DA EROE. ESEMPIO PER SERVITORI STATO
"L'esempio di Calipari dovrebbe essere ben presente nella mente di quanti, ai più diversi livelli, hanno assunto l'impegno di onorare e servire questo Paese, per cercare di esserne degni". Lo scrive il presidente del consiglio Matteo Renzi in una lettera inviata alla moglie di Nicola Calipari, la parlamentare Rosa Villecco, e ai figli del funzionario del Sismi ucciso in Iraq il 4 marzo 2005, mentre cercava di portare in salvo la giornalista Giuliana Sgrena. "E' una emozione bella, ma nello stesso tempo terribile, ricordare Nicola Calipari a dieci anni dalla sua scomparsa.
Era il 4 marzo del 2005 quando il Capo Reparto Ricerca del Servizio per le informazioni e la sicurezza militare, sceso personalmente in Iraq, portava a termine una delle sue missioni più delicate: la liberazione della giornalista Giuliana Sgrena, Quel successo dei nostri servizi segreti si concluse tragicamente e misteriosamente con colpi d'arma da fuoco sparati da una postazione americana nei pressi dell'aeroporto di Bagdad", scrive il premier. "Il sacrificio di Nicola, morto letteralmente da eroe facendo scudo con il suo corpo per proteggere l'ostaggio appena liberato, è rimasto indelebile nella nostra mente e costituisce una delle immagini più intense e commoventi di un italiano, di un servitore dello Stato, di un uomo delle istituzioni, che svolgeva il proprio lavoro con un impegno civile incommensurabile e con straordinaria generosità", conclude Renzi.