Asp Catanzaro: Cgil e Uil, bene invertire tendenza
Azienda sanitaria provinciale: Cgil e Uil, bene invertire tendenza
Le segreterie provinciali della Cgil-Fp e Uil-Flp di Catanzaro hanno inviato una lettera al commissario dell'azienda sanitaria dove esprimono un "primo giudizio positivo per l'annunciata inversione di tendenza rispetto alle precedenti gestioni aziendali". "Se non si rivelerà - proseguono i sindacati - una mera operazione di facciata che incassa nell'immediato il risultato dell'annuncio e della campagna mediatica; se si concretizzeranno reali e tangibili inversioni e modifiche non mancherà la condivisione per la preannunciata riorganizzazione aziendale e l'aggregazione delle funzioni omogenee oggi duplicate nell'azienda sanitaria di Catanzaro a distanza di oltre tre anni dall'accorpamento delle ex Aziende 7 e 6, peraltro precedentemente già avviata e fortemente contrastata dall'azione quotidiana di certa burocrazia dirigenziale, dalla politica, da pezzi di alcuni sindacati. Così come non mancherà sostegno al processo di razionalizzazione della distribuzione el personale, spesso collocato in nicchie di assoluto favore, per volere e responsabilità ben note che trovano commistione anche tra livelli dirigenziali con la politica, sempreché il processo di riallocazione sia complessivo e non riguardi solo alcune unità operative dell'Azienda". "Riteniamo - aggiungono - di dover esprimere però perplessità rispetto a quanto determinato con delibera del 5 agosto scorso relativo all'indennità di risultato assegnata, si ritiene, in quanto parte integrante degli obiettivi già negoziati. Difatti le contrattazioni decentrate delle ex Aziende di Lamezia e Catanzaro, formalmente approvate e sottoscritte dalle parti sono valide a tutti gli effetti, fino alla definizione della contrattazione decentrate della nuova Azienda Sanitaria Provinciale, così come esplicitamente ed inequivocabilmente definito da apposito decreto assessorile emanato in applicazione della legge regionale di accorpamento delle Aziende Sanitarie. Diverso è invece il giudizio sulle modalità di liquidazione che in alcuni casi, si condivide, doveva essere preceduto da procedure di valutazione che non sono state correttamente e completamente eseguite. In proposito si ritiene di dover rappresentare, anche per evitare i danni finanziari che deriverebbero all'Azienda dalla soccombenza in giudizio, che le somme corrisposte al pubblico dipendente non possono essere recuperate se l'attività lavorativa assegnata è stata già svolta, così come sancito da numerosi interventi della suprema Corte di Cassazione". Le organizzazioni sindacali esprimono "comunque perplessità circa il metodo della denuncia scandalistica con la pubblicazione di elenchi di dipendenti che avrebbero indebitamente percepito emolumenti non dovuti senza che tutto ciò fosse preceduto da una accurata e probante certificazione amministrativa e contabile con il rischio di attivare inutili polveroni e processi sommari senza individuare i veri responsabili che nel tempo hanno consentito una gestione spropositata ed irregolare della contrattazione decentrata, precisando comunque che le eventuali risorse da recuperare alla contrattazione decentrata non sono disponibili per coprire buchi e dissesti di altra natura, in quanto sono finalizzati esclusivamente alla retribuzione del salario accessorio dei dipendenti". Le Segreterie Territoriali di Cgil-Fp e Uil-Fpl ribadiscono la "necessità e l'urgenza non più rinviabile - conclude la nota - di un incontro urgente anche alla luce di incontri già programmati con la commissione Regionale per discutere sul piano di rientro a suo tempo approvato".