Cerchiara, crollo ruderi castello feudale
Il maltempo dei giorni scorsi ha fatto crollare un’altra porzione dei ruderi del Castello Feudale di Cerchiara di Calabria che sovrasta il centro storico. Allarme del sindaco Antonio Carlomagno che è tornato a rivolgersi alla Sovrintendenza regionale perché l’antico Castello di Cerchiara è catalogato tra i Beni architettonici calabresi. In realtà si tratta solo dei resti dell’antico maniero realizzato nel 1300, ma tanto basta per rappresentare un pezzo di memoria storica dell’antica Ciclarium che fu terra baronale della Calabria Citra con annessi i casali di Plataci e San Lorenzo Bellizzi e che dal 1500 fu Ducato dei Pignatelli, che ne rimasero in possesso fino all’abolizione della feudalità.
Ecco come si spiega la presenza dell’antico maniero che, sottoposto al logorio del tempo e all’incuria degli uomini, oggi rischia di scomparire definitivamente. Secondo la storiografia locale, l’antico castello non ebbe una semplice funzione difensiva ma nel periodo in cui Cerchiara era uno dei paesi più popolosi dell’Alto Jonio, divenne un centro amministrativo. Solo in seguito la famiglia Chiaromonte lo ristrutturò, lo ampliò e divenne nel corso dei secoli dimora dei vari signori del luogo, dai Della Marra ai Sanseverino, dai Borgia ai Carafa ed ai Pignatelli.
“Abbiamo tempestivamente interessato la Sopraintendenza alle Belle Arti della Calabria – ha scritto Carlomagno in preda allo sconforto – chiedendo almeno la messa in sicurezza delle mura in verticale. Richieste che da parte nostra si susseguono inutilmente dal 2010. Certo – ha concluso il primo cittadino – sono ruderi, sono pietre. Nulla rispetto ad altre rovine italiane che versano in condizioni di abbandono ma per noi quelle pietre hanno il sapore dell’identità e dell’appartenenza”.