'Ndrangheta, La Dia sequestra beni per 3 milioni di euro

Cosenza Cronaca
Rocco Azzaro

La Direzione Investigativa Antimafia di Catanzaro, nell'ambito di una articolata strategia operativa tesa ad aggredire i patrimoni mafiosi, ha confiscato beni mobili ed immobili, due ditte individuali, svariati rapporti bancari e postali per un valore complessivo di oltre 3 milioni di euro a Natale Perri, 45 anni e Rocco Azzari, 55, pregiudicati ed entrambi di Corigliano Calabro.
I provvedimenti di confisca sono stati adottati dalla Corte di Appello di Catanzaro su proposta della Procura Generale.

Perri è attualmente detenuto, a seguito di sentenza definitiva emessa dalla Corte D'Appello di Catanzaro, per reati di associazione mafiosa finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti.
Ricopriva un ruolo apicale all'interno dell'organizzazione di appartenenza e curava, in particolare, il mercato degli stupefacenti.
Al riguardo, nella sentenza con la quale è stato definitivamente condannato alla pena di 13 anni di reclusione, si legge: "...in qualità di capi e promotori ...partecipavano ad una associazione per delinquere di stampo mafioso denominata "locale di Corigliano" ...operante nel territorio del comune di Corigliano Calabro e dei comuni limitrofi, la quale in accordo con le organizzazioni mafiose presenti nelle altre provincie, era finalizzata fin dall'imizio al controllo ed allo sfruttamento delle risorse economiche della zona, al compimento di delitti contro il patrimonio e contro la persona .... (nonché) ... perché si associavano tra loro al fine di commettere più delitti fra quelli indicati dall'art. 73 dpr.309/90, in particolare quelli di importazione , trasporto, detenzione e cessione, a qualsiasi titolo, di sostanza stupefacente, tipo cocaina. In particolare Perri Natale, (....), (...), con i ruoli di promotori ed organizzatori, nonché di necessari referenti dell'organizzazione e degli altri affiliati, che si rivolgevano loro per ogni decisione riguardante l'attività di approvvigionamento e conseguente distribuzione dello stupefacente, nonché per qualsiasi altra operazione di rilievo. Tutti comunque partecipando all'associazione, ponendo in essere condotte di detenzione, cessione e trasporto degli stupefacenti, per conto della stessa ...."
Il patrimonio aggredito dalla misura, per circa un milione di euro, è costituito da: un compendio aziendale; diversi rapporti bancari e postali; un terreno; un fabbricato; due autovetture.

Rocco Azzario, sorvegliato speciale, a cui invece sono stati confiscati beni per due milioni di euro è ritenuto anch'egli un appartenente alla consorteria mafiosa denominata "locale di Corigliano". L'esame delle diverse sentenze di condanna emesse nei suoi confronti, anche per associazione mafiosa, evidenzierebbe, scrivono i giudici, "l'operato criminale dell'Azzaro come connotato da atteggiamenti di "prevaricazione" e dalla ferma "volontà di intimidazione", propri di colui che riveste il ruolo di rilevanza in seno ad una associazione mafiosa."
Già coinvolto nelle note operazioni di polizia denominate "Big Fire" e "Setup", a seguito delle quali è stato condannato a diversi anni di reclusione, nel 2004 venne arrestato, insieme ad altre 35 persone, nell'ambito dell'operazione denominata "Sybaris". Nello specifico, i beni colpiti da sequestro sono: un compendio aziendale; diversi rapporti bancari e postali; tre automezzi; e nove beni immobili, tra terreni e fabbricati.

La Corte d'Appello di Catanzaro, esaminate nel merito le richieste formulate dalla Procura Generale e dalla D.I.A., ritenendo pienamente sussistenti le condizioni previste dall'art. 12 sexies D.L.306/92 nonché le risultanze processuali a carico dei condannati, ha proceduto direttamente alla confisca dei beni senza transitare dalla fase interlocutoria del sequestro.