Blitz contro la cosca Acri-Morfo di Rossano, 28 arresti e sequestri

Cosenza Cronaca

28 presunti esponenti della coscaAcri-Morfo’’ di Rossano (Cosenza) sono stati arrestati stamani dai carabinieri del Ros nella cittadina ionica cosentina come anche a Vigevano (Pv), Viterbo, Parma e Cuneo.

Tra i destinatari dei provvedimenti - emessi dal Gip distrettuale di Catanzaro su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia – compaiono oltre che elementi di vertice e gregari della cosca, anche un avvocato candidato al Consiglio Comunale di Rossano nelle consultazioni elettorali del maggio 2011 e che sarebbe ora ai domiciliari. Dalle indagini sarebbe emerso che la cosca riciclava proventi di attività illecite investendo principalmente in attività commerciali.

I reati contestati vanno, a vario titolo, dall'associazione per delinquere di tipo mafioso, al tentato omicidio, ricettazione, estorsioni, spaccio di droga, rapine e trasferimento fraudolento di valori.

Nel corso dell’operazione sono stati eseguiti, inoltre, sequestri di numerosi beni mobili e immobili, società e conti correnti bancari per un valore di circa 40 milioni di euro: 17 società, quasi tutte riconducibili ad attività commerciali, 25 immobili tra terreni ed appartamenti, 45 autoveicoli e 7 polizze assicurative.

I dettagli saranno illustrati alle 12 nel corso di una conferenza presso il Comando Provinciale Carabinieri di Cosenza.

09:32 | Tra gli arrestati c'è anche la moglie di Nicola Acri, il boss dell'omonima cosca di Rossano. La donna sarebbe stata inserita a pieno titolo nell'organico criminale e sarebbe intestataria di alcune società sequestrate in Lombardia. Il marito, Nicola Acri, era stato arrestato nel novembre 2010, a Bologna, dopo un lungo periodo di latitanza. La moglie all'epoca era insieme a lui. La cosca, secondo quanto si apprende, aveva a Rossano il monopolio della vendita di pane e caffè. (AGI)

h 14:57 | A capo dell'organizzazione sarebbe stato Nicola Acri, detto "occhi di ghiaccio", personaggio emergente nell'ambito della malavita cosentina, e la moglie, Aranna Calarota, che nell'ambito del clan avrebbe avuto un ruolo operativo. "Questa operazione completa l'attività della DDA nell'area della Sibaritide, dopo le diverse azioni a Corigliano" ha detto il procuratore Vincenzo Antonio Lombardo. "Abbiamo colpito la nuova 'ndrina di Rossano, in rapporto con gli Abbruzzese. Ventotto arresti non sono pochi. Voglio anche sottolineare l'ingente sequestro di beni, per 40 milioni di euro. Beni sproporzionati per le attività economiche dei possessori".

Sulla figura di Nicola Acri, Lombardo ha detto: "Non è facile resistere a questo boss, Nicola Acri, non per niente chiamato "occhi di ghiaccio". Poi un appello agli operatori economici: "Spero che anche qui, come a Lamezia, gli imprenditori si sentano incoraggiati a resistere alle minacce e a denunciare".

I NOMI DEGLI ARRESTATI | Nicola Acri, 34enne detenuto; Maurizio Barilari, 44 anni di Corigliano Calabro, detenuto; Sergio Esposito, 43enne; Giuseppe Ferrante, 30enne, Salvatore Galluzzi, 37 anni, tutti di Rossano e già detenuti; Gennarino Acri, 31 anni di Rossano; Gianluca Fantasia, 38enne di Cosenza; Roberto Feratti,

56 anni di Vigevano; Massimo Graziano, 34 anni, Isidoro Morfò, 32 anni, Salvatore Morfò, 56 anni, Luigi Polillo, 31 anni, Sergio Sapia, 53 anni, Gaetano Solferino, 34 anni; Orazio Acri, 48 anni; Arianna Calarota, 35 anni; Salvatore Cropanise, 35 anni, tutti di Rossano; Donato Espedito, 47enne nato a Rossano eresidente a Gambolò (Pv); Vincenzo Interlandi, 54 anni di Gambolò (Pv); Domenico Morfò, 28 anni; Lucia Morfò, 37 anni; Ivan Nicoletti, 37 anni; Antonio Ruffo, 40 anni, tutti di Rossano.

Posti sotto sequestro preventivo 25 beni immobili, 17 società, 45 rapporti bancari, 45 autovetture e 7 polizze assicurative per un valore complessivo pari a circa 40 milioni euro.