Presunta associazione mafiosa, assolti i Morfò e Graziano
Assoluzione per Salvatore e Isidoro Morfò e Massimo Graziano, difesi dagli avvocati Giovanni e Aldo Zagarese del Foro di Castrovillari, ed accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso.
Questa la decisione assunta nel corso dell’udienza della Corte di Appello di Catanzaro, designata in sede di rinvio dalla Corte di Cassazione con la quale è stata integralmente riformata la decisione del Tribunale della città del Pollino e della Corte di Appello del capoluogo di regione.
Sono cadute, dunque, le accuse più gravi di estorsione aggravata dal metodo mafioso, e i giudici hanno ritenuto che le residue condotte erano da ritenersi riconducibili da semplici episodi di tentata o consumata violenza privata.
A seguito dell’assoluzione con formula ampia per non aver commesso il fatto è stata anche annullata la confisca dei beni sequestrati.
Nel corso del giudizio di rinvio, la Procura Generale aveva chiesto e ottenuto di integrare il materiale probatorio a carico degli imputati con la produzione delle dichiarazioni collaborative di Nicola Acri, che è stato anche escusso in aula come collaboratore di giustizia.
Il Tribunale di Castrovillari e la Corte di Appello di Catanzaro avevano condannato i Morfò e Graziano ed altri per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso, operante nel territorio della provincia di Cosenza, quella degli “Acri-Morfò”, comminando pene pesanti, da 13 anni e mezzo fino a 21 anni di reclusione oltre alla confisca di beni ed attività aziendali.