Più di Cento, manifestazione per ricordare le vittime della ‘ndrangheta
L’esercizio collettivo della memoria per contribuire a mantenere alta l’attenzione sui fenomeni criminali ed aiutare le persone che li combattono a sentirsi meno soli. Il dovere di coltivare la memoria di quegli uomini giusti che hanno perso la vita per il loro impegno civile al servizio della legalità e delle istituzioni e di coloro che non si sono voluti piegare alle logiche arroganti e prevaricatrici delle cosche.
Per questo, il primo atto compiuto dal presidente della commissione regionale contro la ‘ndrangheta è stato quello di rendere omaggio alle figure di Antonino Scopelliti, Giuseppe Valarioti e Giovanni Losardo. In maniera analoga, la prima iniziativa dell’Associazione Più di Cento sarà quella di ricordare tutte le vittime innocenti della ‘ndrangheta. Saranno letti i loro nomi proseguendo la significativa esperienza inaugurata nel 2012 a Reggio Calabria ed ispirata alla Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, organizzata da Libera su scala nazionale.
La cerimonia si svolgerà il 20 marzo prossimo nel Frantoio dei Saperi di Castiglione Cosentino alle ore 17,30. Saranno presenti tra gli altri il Prefetto di Cosenza Gianfranco Tomao, il magistrato Eugenio Facciolla, il docente universitario Giap Parini e Alessio Cassano, presidente dell’associazione antiracket “Lucio Ferrami”.
Saranno ascoltate inoltre le testimonianze di Marisa Garofalo, sorella di Lea Garofalo giovane testimone di giustizia assassinata per il suo coraggio, e di Maria Avolio, vedova dell’imprenditore Lucio Ferrami ucciso per aver denunciato i propri estorsori.
Lo rende noto Salvatore Magarò, promotore dell’Associazione Più di Cento-Tana per la legalità spiegando di essere "determinato a non disperdere, al contrario, ad ampliare la portata del lavoro condotto nel periodo in cui ho ricoperto il ruolo di presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta. Con questo spirito ho fondato l’Associazione Più di Cento – Tana per la legalità. Tana intesa non come quei luoghi dove si rifugiano i malviventi, ma come Tana liberi tutti dalla ‘ndrangheta".