A Lamezia Terme si discute delle quattro giornate di Catanzaro
Si terrà domani pomeriggio, alle ore 18,30 nella libreria Tavella di Lamezia Terme, la presentazione del libro di Alessandro De Virgilio “Le quattro giornate di Catanzaro” edito da Rubbettino (12 euro, 126 pagine).
L’evento prevede la partecipazione e gli interventi, oltre che dell’autore stesso, dell’on. Costantino Fittante, e del giornalista Gianfranco Manfredi.
L’indagine giornalistica compiuta da De Virgilio, e contenuta nel libro, conduce ad una ricostruzione meticolosa degli avvenimenti che portarono Catanzaro ad essere riconosciuta come capoluogo di regione nel primo dopoguerra. Con venti anni d’anticipo rispetto ai più noti moti di Reggio Calabria, i catanzaresi si mobilitarono paralizzando la città con quattro giornate di rivolta, dal 25 al 28 gennaio 1950.
De Virgilio ricostruisce in maniera organica e precisa avvenimenti caduti dall’oblio, fa luce su quella che non può essere considerata solo una ribellione, ma
una reazione genuina nata in seno all’ambiente intellettuale locale per salvaguardare la dignità, lo status e il bagaglio di valori provenienti dalla storia cittadina.
La quarta:
Il 25 gennaio 1950 i catanzaresi occuparono le piazze per rivendicare alla loro città il riconoscimento dello status di capoluogo della Regione Calabria. Fu l’inizio di quattro giornate di mobilitazione totale che portarono alla paralisi i servizi, con la chiusura degli uffici, delle scuole e dei negozi, e il fermo dei mezzi di trasporto pubblici. Furono giorni scanditi da manifestazioni imponenti, con comizi e cortei nei teatri e per le strade, alle quali presero parte migliaia di persone, in rappresentanza di tutti i ceti sociali. La città era stata chiamata alla rivolta dopo che la commissione Affari Istituzionali della Camera dei Deputati aveva accantonato la relazione del comitato parlamentare che indicava Catanzaro come sede degli uffici regionali. La decisione di rimettere in discussione la scelta, rinviandola ad un futuro pronunciamento del Parlamento, era stata assunta dopo che i reggini avevano a loro volta dato vita ad accese manifestazioni di piazza svoltesi senza problemi per l’ordine pubblico. Fu invece a Catanzaro che il 26 gennaio i dimostranti si scontrarono con la Polizia. Una carica della Celere, avvenuta davanti alla sede del Provveditorato regionale alle Opere Pubbliche, provocò 14 feriti. La contesa per il capoluogo della Calabria suscitò aspre polemiche che richiamarono l’attenzione dei mezzi d’informazione nazionali e un acceso dibattito parlamentare sull’istituzione delle Regioni. La protesta di Catanzaro fu soffocata dal venir meno del progetto regionalista, attuato solo negli anni Settanta, quando la rivolta divampò a Reggio. Questo libro ripercorre tutta la storia della rivalità fra le città calabresi, dall’Unità d’Italia al 1950, con cenni sulle prime ipotesi regionaliste diffusesi all’indomani dell’unificazione del Paese e racconta il nascere dell’antagonismo fra Catanzaro e Reggio con la promulgazione della Costituzione repubblicana.