Pd: “Creare luoghi di discussione”
Creare luoghi di discussione, stimolare il confronto sui temi che interessano da vicino il territorio catanzarese in un’ottica regionale e di Governo affinché la Calabria possa diventare terra di crescita e di sviluppo. Sono questi gli input lanciati dal circolo del Partito Democratico di Catanzaro “E. Lauria” nel corso dell’ultima assemblea, svoltasi ieri nella sede di via San Nicola.
“Un’assemblea con un significato particolare - l’ha definita il segretario Pasquale Squillace - perché da oggi si avvia una discussione politica necessaria e doverosa da parte nostra”. I dati di Bankitalia posizionano la Calabria tra le ultime regioni d’Europa, ultima in Italia con un reddito medio pro-capite annuo di poco più di 7.000 euro. Una condizione drammatica che mette al centro ciò che il governatore Mario Oliverio, la Giunta e la maggioranza alla Regione dovranno affrontare. Ma ciò che manca, in primis, è la discussione, il confronto, la messa in campo di idee nuove da concordare e scegliere insieme, dentro e fuori dal partito.
“Oliverio - ha però sottolineato il segretario Squillace - è stato lasciato solo dal PD dal momento che non si riescono a gettare le basi per una discussione seria e condivisa. Un partito immobile a livello regionale e provinciale, incapace finanche di convocare gli stessi organismi dirigenti e nel vuoto di conoscenze e approfondimenti sulla realtà calabrese a cui fare seguire le iniziative politiche necessarie e urgenti”. Condizioni che hanno influenzato, in maniera netta, anche la scelta del nuovo commissario alla sanità. “Scelta del Governo - ha detto Squillace - che è stata calato sulla testa di quegli stessi calabresi che avevano, con forza, dato fiducia a Oliverio”.
Anche a livello cittadino le questioni da affrontare sono tante. “E’ necessario - ha detto il segretario - creare un’alternativa vera ad un centro destra che negli anni non è mai riuscito a dare un impulso identitario al capoluogo. Creare un progetto dove Catanzaro ritorni ad essere città “unica” insieme ai suoi quartieri, e tutte le diverse realtà preziose ma scollegate.
E’ assente - ha affermato infatti Squillace – una prospettiva d’insieme che permetta di porre in essere un ragionamento capace di ricostruire le sorti della nostra città, e una visione comune, un progetto, forte e autorevole che divenga traino e motivo di amalgama per il gruppo consiliare e per le tante altre forze politiche democratiche, in un confronto che deve avvenire alla luce del sole”.
Dopo l’introduzione del segretario si è svolto un ampio dibattito che ha evidenziato una condivisione piena delle proposte fatte, con contributi e arricchimenti negli interventi di Donato Veraldi, Mario Muzzì, Dino Vitale, Antonio Sorrentino, Carlo Scalfaro, Carlo Piroso, Domenico Giampà, Giovanni Russo, il consigliere regionale Arturo Bova, Vanni Clodomiro, Elena Bova e Salvatore Bullotta, con la volontà di mettersi insieme ed operare per promuovere in tutte le strutture del partito quei luoghi di discussione validi, finora rimasti utopia in termini di concretezza e capacità.