Mammola, 5 denunciati dopo un lungo inseguimento
I Carabinieri della Stazione di Mammola, insieme a personale della Compagnia d’Intervento Operativo (Cio) del 6° Battaglione “Toscana” di stanza a Firenze, hanno denunciato in stato di libertà un 41enne e 4 donne, rispettivamente, di 35, 34, 30 e 16 anni, i primi due croati, le altre di Palestrina (RM). L'accusa è di resistenza a pubblico ufficiale, porto di armi od oggetti atti ad offendere e porto ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli.
In particolare, nel primo pomeriggio di ieri, una pattuglia inviata nella Locride dal Comando Generale dell’Arma, nell’ambito del piano nazionale e transnazionale di contrasto della criminalità organizzata denominato “focus ‘ndrangheta”, nel corso di un posto di controllo effettuato sulla Strada di Grande Comunicazione “Rosarno-Marina Gioiosa Jonica” ha imposto l’“Alt” a un’utilitaria diretta verso il Tirreno e a bordo della quale vi erano 5 persone.
Dopo aver fatto finta di fermarsi, il conducente del mezzo ha accelerato repentinamente, lanciandosi a forte velocità lungo la Statale, impegnandosi in ripetuti e pericolosi sorpassi ed incurante del traffico, anche pesante, che in quel momento caratterizzava l'arteria che conduce all’autostrada A3, ingenerando così una situazione generale di pericolo. Immediato è scattato l’allarme alle pattuglie della Compagnia di Roccella Jonica che si sono lanciate all’inseguimento, conclusosi all’uscita della “galleria Limina”, a quasi 10 km di distanza.
La conseguente perquisizione personale e veicolare ha permesso ai militari di rinvenire un cacciavite, una pinza e due paia di guanti da lavoro di cui i fermati non hanno saputo fornire alcuna valida giustificazione sul loro possesso e successivamente sequestrati nella considerazione che potessero essere utilizzati come strumenti di scasso. A conclusione degli accertamenti, dopo le operazioni di fotosegnalamento e prelievo delle impronte digitali, è stato notificato ai cinque il foglio di via obbligatorio dal Comune di Mammola per tre anni, poiché considerati pericolosi per la sicurezza pubblica. Il mezzo, tra l’altro sprovvisto di copertura assicurativa, è stato successivamente sottoposto a sequestro.