#ilferribottenonsitocca, il Movimento Indignati il 25 marzo a Messina

Calabria Attualità

Dal 13 giugno ci saranno solo due treni notte che effettueranno il collegamento diretto tra la Sicilia e il Continente. Sembra ormai certo che questa sarà la soluzione adottata da Trenitalia. Finisce l’epoca del mitico “ferribotte” che ha ispirato cinema e letteratura?

La rottura di carico con l’imbarco delle carrozze dei treni sulle speciali navi bidirezionali comporta una perdita di tempo (non comprimibile) che va dalle due ore e mezza alle tre ore: anche questo, aggiunto al fatto che si viaggia a “non alta velocità” (per dir così) già sulle tratte siciliane e anche su quelle del continente perlomeno fino a Salerno ha contribuito progressivamente a far diminuire il traffico viaggiatori.

E’ probabile, quindi, che dal prossimo giugno durante il giorno i viaggiatori saranno costretti a trasbordare utilizzando i traghetti veloci per andare da Messina a Villa San Giovanni o viceversa, segnando definitivamente la fine di un’epoca dei traghetti ferroviari. Ferrovie dello Stato e la compagnia di navigazione dei traghetti attualmente stanno svolgendo i servizi di collegamento con l’isola in regime di proroga, ma anche con problemi di disponibilità effettiva dei fondi previsti per il servizio, elemento che è fonte di preoccupazioni e anche di agitazione tra quanti lavorano ad esempio nell’indotto. Il Ministero è a sua volta intenzionato a stanziare i fondi (anzi, sulla carta li ha già stanziati, circa 30 milioni di euro) per garantire la cosiddetta “continuità territoriale”, ma in teoria questi fondi devono servire a potenziare il servizio dei traghetti Metromare, con velocità e frequenza aumentata anche nei giorni festivi. Viene promessa anche una nuova organizzazione per alleviare i disagi dei viaggiatori nel trasloco dei bagagli con realizzazione di nastri trasportatori e altro, ma anche qui si attendono gli esiti della gara (che ancora deve essere indetta) e un quadro più chiaro delle disponibilità finanziarie.

Dichiara Anoldo: “Il governo non può abbandonare l’isola e reclama il diritto alla continuità territoriale, mentre da più parti si sottolinea la contraddizione tra l’impegno a realizzare l’alta velocità/alta capacità sull’isola (anche se solo sulle direttrici tra Palermo, Catania e Messina e, comunque, con opere che non potranno essere completate se non nell’arco di dieci anni) siamo convinti che la questione ferribotte e della continuità territoriale non è solo un problema della Sicilia e dei Siciliani ma di tutto il Meridione. Per questo Il 25 Marzo a Messina ci Saremo anche noi per ribadire che #ilferribottenonsitocca e lo difenderemo con la lotta.”