Animali: recuperato il corpo di una Martora e un Airone ferito nel Parco della Sila
Continua senza sosta l’attività di tutela del patrimonio naturalistico da parte degli agenti della Polizia Provinciale di Cosenza in servizio al distaccamento di San Giovanni in Fiore. Durante le attività istituzionali mirate alla prevenzione e repressione dei reati ambientali e in materia di bracconaggio, gli agenti, hanno trovato una rara Martora (Martes martes), deceduta in località Righio, agro di Serra Pedace, all’interno del Parco Nazionale della Sila.
Non distante da questo luogo, negli ultimi tempi, i poliziotti provinciali del distaccamento di San Giovanni in Fiore, avevano rinvenuto altri rari animali come il Gatto selvatico e la Cicogna nera, quest’ultima trovata morta esattamente un anno addietro e presumibilmente attinta da colpi d’arma da fuoco esplosi da bracconieri senza scrupoli, per cui furono avviate immediatamente le indagini e informata la competente autorità giudiziaria. Secondo i rilievi degli agenti, la Martora, sarebbe deceduta a seguito di un presunto impatto con automezzi in transito sulla SS 107; stessa sorte era toccata soltanto tre mesi fa e a distanza di qualche centinaio di metri, a un grosso esemplare di Gatto selvatico.
La Polizia Provinciale di Cosenza,coordinata dal Sost.Comm.Pignataro Maria Antonietta, alla luce dei diversi investimenti di fauna selvatica particolarmente protetta, informa gli automobilisti, a voler prestare la massima prudenza e attenzione su tutte le strade interne che attraversano importanti comprensori naturalistici della provincia e in particolar modo su questo tratto stradale della Sila, che va dal bivio di San Nicola – Silvana Mansio fino a quasi la zona di Croce di Magara.
La Martora è un mammifero con una distribuzione abbastanza frammentata, preferisce gli ambienti forestali meglio conservati oltre che è molto localizzata sul territorio collinare e montano. Si tratta di una specie particolarmente protetta secondo la legge 157/1992, inserita nella Convenzione di Berna, appendice III e Direttiva Habitat app. IV.
La Polizia Provinciale ha provveduto, dopo aver preso i necessari contatti con l’Ufficio U.T.B. del Corpo Forestale dello Stato di Cosenza, al trasferimento della carcassa dell’animale, presso il Centro Natura U.T.B. – C.F.S. del Cupone – Spezzano della Sila, all’interno del Parco Nazionale della Sila, dove è stato preso in consegna per gli scopi tecnico-scientifici del caso.
Nelle stesse ore dell’intervento, gli agenti avevano già recuperato un esemplare ferito di Airone cenerino (Ardea cinerea). Il volatile protetto proveniva dal comune di Belvedere di Spinello, in provincia di Crotone e aveva una vistosa ferita alla zampa, grazie ai contatti intercorsi con i volontari del WWF è stato poi preso in consegna dagli agenti del distaccamento di San Giovanni in Fiore che in brevissimo tempo si sono adoperati nel trasferirlo alla sezione C.R.U.A. (Centro Recupero Uccelli Acquatici) situata all’interno del C.R.A.S. – C.I.P.R. di Rende, per le cure del caso.
La Polizia Provinciale di Cosenza contribuisce, secondo i dati recentemente diffusi dallo stesso C.R.A.S. –C.I.P.R., per oltre il 50% di tutti i recuperi di fauna selvatica trattati dallo stesso centro che è uno dei più importanti e attivi dell’intero Meridione d’Italia.
I corpi e i servizi di Polizia Provinciale sono individuati dalla vigente normativa, come titolari principali delle funzioni e dei compiti di “Polizia faunistica”, attuati attraverso tecniche di “telesedazione” su animali problematici, pericolosi o sfuggiti alla cattività; in materia di controllo della fauna selvatica e del loro impatto su interessi economici primari sulla biodiversità e sulle condizioni sanitarie delle popolazioni umane ed animali; in tema di rilievo dei sinistri e dei danni prodotti dalla fauna alle coltivazioni nonché di recupero della fauna selvatica ferita o in difficoltà. A questa specificità della Polizia Provinciale va aggiunta anche la ben più nota attività antibracconaggio e di polizia ambientale.