Acqua: 9 mln persone con problemi e rete spreca 37%
Circa 9 milioni di persone hanno ancora problemi di quantità e qualità di acqua al rubinetto, in particolare al sud (esclusa la Puglia), mentre le dispersioni in rete sono del 37% a livello nazionale e di circa il 50% nel mezzogiorno: in pratica, bisogna inviare due litri per utilizzarne uno. È quanto emerso durante gli "Stati generali #acquepulite" organizzati dalla Struttura di missione #italiasicura, oggi a Roma, cui sono intervenuti il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, il vice ministro dello Sviluppo economico Claudio De Vincentis ed Erasmo D'Angelis, coordinatore #italiasicura.
La fotografia dell'Italia dell'acqua e individuare segnala ritardi di 20 anni nella riorganizzazione del servizio idrico: "Il sistema idrico, di fognature e depurazione è a un livello insostenibile, così come inaccettabile è l'inquinamento dei corsi d'acqua dovuto alla loro assenza", ha osservato D'Angelis, parlando di una scarsa cultura del rispetto di un bene comune fondamentale e di una licenza di inquinare che alla fine ha prodotto la cultura dell'assuefazione: non ci facciamo più caso se non quando arriviamo sulle spiagge piu' belle del mondo e troviamo il cartello “Divieto di Balneazione".
Risulta che 3 italiani su 10 non sono ancora allacciati a fognature o depuratori, con quasi la maggioranza di chi vive in Sicilia, Calabria, Campania e un 30% in Lombardia e Friuli. A 21 anni della legge Galli del 1994, che dettava le regole per la gestione dell'acqua, cinque Regioni non hanno ancora definito l'assetto degli enti d'ambito e i gestori: Sicilia, Calabria, Campania, Lazio e Molise. Inoltre, il 56% delle acque non è monitorato e dunque non si hanno certezze sulla loro qualità.
Nel corso dei lavori è stato presentato il nuovo portale dell'acqua (http://www.acqua.gov.it) che raccoglie i dati di interesse del settore idrico, in collaborazione con l'Istat, e la campagna di comunicazione sull'acqua con uno spot tv. "Credo che, insieme al ministro Galletti, entro l'anno si dovrebbe andare verso una Conferenza nazionale sull'acqua - ha annunciato D'Angelis - perché l'ultima è del 1971 e abbiamo il dovere di aggiornare quel report". (AGI)