Scilla, due arresti per furto aggravato
Sorpresi mentre asportavano un ingente quantitativo di pietre dal letto torrente “Favazzina”, in area sottoposta a vincolo paesaggistico, utilizzando il mezzo di una ditta individuale per la quale lavoravano.
È per tali ragioni che i Carabinieri della Stazione di Scilla hanno tratto in arresto, il 23 marzo scorso, Neculai Voicu, 48 anni, e Calin Oros, 23 anni, entrambi cittadini rumeni ed operai. I due sono stati colti in flagranza mentre caricavano circa 300 kg di pietre a bordo di un autocarro di una ditta individuale per la quale lavorano e, nella circostanza, stavano effettuando tali attività.
Oltre al furto aggravato, è stata loro contestato anche di aver operato in assenza di autorizzazione su beni sottoposti a vincolo paesaggistico, dato che il torrente Favazzina ricade appunto in area sottoposta al vincolo. Per le stesse ipotesi di reato, è stato deferito in stato di libertà all’autorità giudiziaria reggina, il titolare della ditta, Daniele Caratozzolo, 37 anni. Entrambi gli arresti sono stati convalidati nella mattinata del 24 marzo scorso ed i due rumeni sono stati sottoposti all’obbligo di presentazione ai Carabinieri dal lunedì al sabato.
I provvedimenti si sommano agli altri due arresti effettuati nel corso dell’ultima settimana dai Carabinieri della Compagnia di Villa San Giovanni. Infatti, nella giornata del 19 marzo scorso, i militari della Stazione di Campo Calabro hanno tratto in arresto Giuseppe Mangano, 50 anni, ritenuto responsabile dei reati di detenzione di arma clandestina e ricettazione, in quanto è stata rinvenuta, nelle pertinenze della propria abitazione, una pistola revolver “Lawman” Magnum 357 con all’interno 6 proiettili, con numero di matricola abraso e pertanto di chiara provenienza delittuosa.
E sempre il 19 marzo scorso, a Villa San Giovanni, i Carabinieri della locale Stazione hanno tratto in arresto Antonino Crusco, 75 anni, sul quale gravava un ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Barcellona Pozzo di Gotto, in quanto riconosciuto colpevole del reato di circonvenzione di persone incapaci, per fatti commessi in Barcellona Pozzo di Gotto (ME) nel giugno del 2006 e per i quali dovrà espiare la pena di due anni di reclusione.