Latella (La Svolta): “Protocollo Expo, occasione mancata"
“Ci é capitato di venire a conoscenza di una delibera di qualche anno davvero molto interessante. Il 2 marzo 2009, il Comune di Reggio Calabria con atto deliberativo di giunta "immediatamente esecutivo", formalizzava un "Protocollo d'Intesa tra le Città di Milano e Reggio Calabria finalizzato all'organizzazione di Expo Milano 2015". Un'occasione straordinaria, una prospettiva importante. Lo stesso succedeva tra Milano e alcune città del Nord, così come si può accertare da un elenco facilmente reperibile da internet”. È quanto sostiene Giovanni Latella, capogruppo in consiglio comunale a Reggio Calabria della “Svolta”.
“Un Protocollo d'intesa che era molto più di una dichiarazione d'intenti. Perché, assodato il fatto che l''Esposizione Universale 2015 sarebbe stata fatto epocale, si legge nel documento, "in ragione del numero e della natura dei Paesi partecipanti previsti, del grande flusso e provenienza dei visitatori attesi, della natura dei rapporti internazionali..." , il protocollo prevedeva una "progettazione congiunta di nuovi eventi...inerenti a temi di interesse reciproco" finalizzata ad "attività in grado di valorizzare le eccellenze amministrative individuali nei settori dell'offerta culturale, della ricettività e della mobilità territoriale".
Perché Reggio annoverava, si scriveva, "uno dei musei archeologici nazionali più importanti del Mediterraneo, la Pinacoteca civica, Villa Genoese Zerbi, il Castello, il Teatro Cilea, perché "al centro di un'area di grandi potenzialità di sviluppo economico nelle più svariate filiere produttive"; " sede unica per il Meridione dei corsi di fashion design realizzati dal Polimoda di Firenze" e "polo territoriale strategico per iniziative ed eventi internazionali grazie alle sue capacità di attrarre flussi turistici significativi".
Tutto riportato nel suddetto Protocollo, che impegnava il Comune di Reggio Calabria già dal marzo 2009 "a partecipare all'organizzazione di attività inerenti l'Expo Milano 2015", finalizzate sia " alla valorizzazione dei principali eventi culturali, artistici, scientifici offerti dalla Città ", sia anche a " nuove iniziative culturali e artistiche". Con la possibilità di utilizzare anche il logo Expo. Il tutto da attivare attraverso un " tavolo di coordinamento" specifico, volto alla progettazione di iniziative comuni.
Peccato che, nonostante la valutazione dell'urgenza e l'immediata esecutività dell'atto, il progetto non sia stato sostenuto da alcuna azione dell'amministrazione dell'epoca e che non sia mai stato assegnato un capitolo di bilancio relativo. Peccato che questo " coordinamento "' da 2009 al 2012, non abbia prodotto nulla in merito e peccato che non sia partita soprattutto quell'azione sistematica di valorizzazione e promozione del patrimonio culturale della città che avrebbe costituito la necessaria piattaforma di un progetto così ambizioso. Il patrimonio culturale reggino, straordinariamente ricco e importante, avrebbe accusato di meno le criticità legate oggi all'assoluta indisponibilità di risorse a causa del severo piano di riequilibrio che noi tutti conosciamo. Fatte salve le opportunità –poche legate a bandi regionali caduti quasi nell'olio e recuperati miracolosamente negli ultimi mesi dall'Assessorato alla Cultura e alla disponibilità delle associazioni che gestiscono alcuni siti cittadini.
Davvero un peccato che le ingenti risorse arrivate a Reggio Calabria in quegli anni poco siano state utilizzate per organizzare e calendarizzare per Expo eventi culturali, artistici e scientifici, sostenendo magari quelle Università che pur vengono richiamate nel Protocollo come fiore all'occhiello della Città. Un vero peccato, un'occasione straordinaria mancata, l'ennesima prospettiva tradita.
Eppure, avviare la realizzazione di quel protocollo avrebbe significato preparare seriamente la Città a giocare la sua partita nel contesto dell'Esposizione universale. Lavorando per esempio al distretto culturale; sostenendo e stimolando l'accoglienza di qualità; preparando le attività produttive alla sfida universale; migliorando mobilità e viabilità; intessendo relazioni di scambio con i paesi stranieri di cui si prevedeva la presenza a Milano.
Nessun ingenuo può pensare che un'amministrazione insediata da pochi mesi e senza risorse, se non quelle necessarie alla gestione ordinaria, possa realizzare ciò che altri avrebbero dovuto quanto meno programmare sulla base del famoso protocollo, completamente disatteso da chi lo aveva sottoscritto. Avrebbero avuto il tempo e le risorse per farlo e la Città sarebbe cresciuta già prima dell’Expo. Ma sarebbe stato necessario avere un'altra idea di città, che evidentemente non si aveva.
Ecco perché oggi, ad Expo ormai ai blocchi di partenza, é triste scoprire che questo protocollo serve veramente a poco e ancor meno serve sbandierarlo ai quattro venti da chi lo conosceva e niente ha fatto quando sarebbe stato opportuno fare.
Questa amministrazione, che qualcuno vorrebbe "inadeguata" , sta seriamente lavorando per conquistare uno spazio Expo alla Città, che Reggio avrà nel contesto degli spazi espositivi regionali. Il progetto Musei per Expo ed il Progetto Bergamotto verranno realizzati a Milano e a Reggio Calabria, ed altri sono tutt'ora in cantiere, nonostante i tempi strettissimi per organizzare situazioni che altre città hanno potuto mettere a punto da diverso tempo. E questa stessa amministrazione, l’Assessorato alla Cultura, lavorano molto seriamente per intercettare i fondi per la Cultura, mettendo in atto buone pratiche amministrative e di relazione che possano servire a valorizzare il patrimonio della Città.
La prossima settimana a Reggio Calabria si incontreranno rappresentanti del Ministero per i Beni, le Attività culturali e il Turismo, della Regione Calabria , dell'International Council on Monuments and Sites, del Ministero per lo Sviluppo Economico, dell'Università in un workshop organizzato dalla Cultura e dedicato ai fondi europei, ministeriali e regionali.
L'incontro, per volere dell'Assessore, si terrà nella Pinacoteca Civica, per promuovere presso i relatori attesi il patrimonio artistico della nostra città. Il nostro impegno é recuperare, pur tra le tantissime difficoltà che caratterizzano il nostro amministrare, il tempo perso”.